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Premio Strega 2020, Sandro Veronesi fa il bis con ‘Il colibrì’: «Se partecipi, puoi anche vincere»

03/07/2020 10:53 - Aggiornamento 03/07/2020 11:00

Sandro Veronesi fa il bis al Premio Strega: nella notte del 2 luglio del 2020, con 200 voti lo scrittore si è aggiudicato l’ambito riconoscimento letterario per la seconda volta con ‘Il colibrì’, pubblicato da La Nave di Teseo con a capo Elisabetta Sgarbi. La prima vittoria per lui nel 2006 col romanzo ‘Caos Calmo’, da cui è stato tratto il film di Antonello Grimaldi con Nanni Moretti.

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Sandro Veronesi

Premio Strega 2020, Sandro Veronesi fa il bis con ‘Il colibrì’: «Se partecipi, puoi anche vincere»

Sandro Veronesi si è aggiudicato la 74esima edizione del Premio Strega con ben ottanta voti di scarto sul candidato favorito della corazzata Mondadori, Gianrico Carofiglio, autore de “La misura del tempo”, fermo a 132 voti. Terzo posto per Valeria Parrella con ‘Almarina’ con 86 voti. «Se mi piace vincere in condizioni estreme? Sì. È tipico degli italiani vincere in condizioni estreme. Io riesco a rendere con la pistola alla tempia. In questo sono un italiano vero», ha dichiarato lo scrittore all’HuffPost. Ed è stata un’edizione diversa dal solito: al Ninfeo di Valle Giulia, location storica del premio, a causa Coronavirus, il pubblico non c’era. Solo pochi presenti costretti a rispettare le misure anti contagio. Circa ottanta le persone invitate, tutte sedute attorno a tavoli tondi ben distanziati. Un’atmosfera surreale, quasi felliniana per certi versi. Sembrava fosse tutto un sogno.

Sandro Veronesi

La metafora del libro: «Il colibrì batte le ali continuamente. Una fatica immane per rimanere fermo»

Sandro Veronesi ha dedicato il premio ai suoi affetti: alla sua famiglia, ai figli, alla moglie, al fratello, al suo editore, ad Umberto Eco, “che è stato così generoso da fondarla questa casa editrice”, ha detto lo scrittore riferendosi a ‘La Nave di Teseo’. Un grazie pieno anche agli amici che lo hanno supportato e che hanno votato il libro. Al momento della Premiazione il 61enne ha citato i primi versi de ‘Il pianto della scavatrice’ di Pier Paolo Pasolini: «Solo l’amare, solo il conoscere/conta, non l’aver amato,/non l’aver conosciuto. Dà angoscia/il vivere di un consumato/amore». Poi lo scrittore ha precisato: «Il premio va al libro, perché quando un libro viene pubblicato diventa di tutti. Sono orgoglioso che due miei libri abbiano vinto, sta nelle cose: se partecipi, puoi anche vincere». Soltanto qualche settimana fa Veronesi aveva rilasciato un’intervista a ‘FanPage’ in cui aveva spiegato il significato della metafora su cui ruota ‘Il Colibrì’: «Marco Carrera, il protagonista, viene chiamato colibrì da bambino per il suo aspetto minuto, mentre da adulto per la sua capacità di rimanere fermo, immobile sul suo posto mentre tutti fanno passi avanti. Una caratteristica tipica del colìbrì che batte le ali, continuamente, una fatica immane per rimanere fermo». leggi anche —> Franca Valeri a ruota libera: carriera, passioni e quel «trauma» infantile mai detto

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