Paragone Italexit. «Sono d’accordo con Di Battista, il M5S è finito. La percezione è che ormai sono diventati dei cadregari, dei poltronari, uomini di basso potere. Sono dispiaciuto perché un pezzo di Paese ha perso un’occasione per essere rappresentata da cittadini normali. Oggi non sono più cittadini normali, sembrano dei cardinali». Così oggi il senatore Gianluigi Paragone, fondatore di No Europa per l’Italia – Italexit con Paragone, ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta” su Radio Cusano Campus.
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Sul referendum: «Se il comitato promotore fosse stato composto dai figli di Satana il sì avrebbe vinto comunque al 70%»
«Per il M5S – ha detto Paragone ai microfoni della radio romana – la vittoria del sì è la loro vittoria. Se il comitato promotore fosse stato composto dai figli di Satana il sì avrebbe vinto comunque al 70%. Il tema di fondo è l’avversione nei confronti della casta, la disaffezione della gente nei confronti della politica. In questa spaccatura profonda che c’è nel Paese il vero potere non lo vedi perché è invisibile, vedi il potere politico che è sempre più di basso lignaggio, allora la gente dice: perché Di Maio e Azzolina possono fare i ministri e io no? E in parte ci può anche stare come ragionamento».
Paragone Italexit, l’analisi del voto di Di Battista: «Sono d’accordo con lui, 5S sono diventati dei cadregari»
Sull’analisi del voto da parte di Di Battista, Gianluigi Paragone ha detto di essere d’accordo. «Sono d’accordo con lui, ma è uno sfilacciamento che c’è da tempo. Ho letto un’intervista imbarazzante di Bonafede che parlava di valori, lui che sui temi dell’antimafia è stato messo in fuorigioco da Nino Di Matteo. La percezione è che ormai sono diventati dei cadregari, dei poltronari, uomini di basso potere. Il Movimento è finito, lo possono rianimare un pochino facendo da tappezzeria al PD, ma è il M5S è finito perché non ha più nulla da dire».
«Se diventi sistema – ha proseguito il fondatore di Italexit – non puoi avere una seconda chance. Quando tu nel nord non riesci più ad agganciarti a nessuno e fai il 2,7% in Veneto nonostante tu esprima il Ministro dello sviluppo economico, vuol dire che sei finito. La piccola-media impresa sta dicendo chiaramente al M5S: andatevene, non siete capaci. Il cittadino avverte che nella sua vita non è cambiato nulla».
«Il reddito di cittadinanza? Fa incazzare mezzo mondo»
Paragone ha anche attaccato duramente uno dei provvedimenti bandiera del Movimento, il reddito di cittadinanza. «Il reddito di cittadinanza – incalza Paragone – è una forma che fa incazzare mezzo mondo, perché non si è mai visto uno con la ramazza che scopi per terra per rendere pulita la città. Il mondo in sofferenza, che magari non accede al reddito di cittadinanza, vuole almeno vedere che al reddito corrisponde un’azione. E poi i controlli dove sono? Guardate il caso dei fratelli picchiatori, ma almeno una sbirciatina sui profili facebook di quelli che prendono il reddito di cittadinanza vogliamo darla? Sono dispiaciuto perché un pezzo di Paese ha perso un’occasione per essere rappresentata da cittadini normali. Oggi non sono più cittadini normali, sembrano dei cardinali, si atteggiano come dei cardinali». >> Tutte le notizie di politica italiana