Altro giro altra corsa. E’ di nuovo Zingaretti Vs Salvini show. Questa volta il dem non si è tirato indietro nell’esprimere il suo giudizio, e sentenziosamente ha dichiarato: “Se avesse vinto il nazionalismo leghista di Salvini durante il tempo del Covid, oggi l’Italia sarebbe un Paese morte”. Poche parole, incisive: non nasconde il suo pensiero. Il suo, e quello di tantissimi altri, dalla sinistra alla destra. Per quanto si voglia scandalizzare il leader della Lega, infatti, questa idea non è nuova. E anzi, durante il periodo d’emergenza è stata ribadita più volte. Tanto dai cittadini, quanto dai suoi colleghi. Basti pensare alla lotta contro i Dpcm, gli stessi che, a detta sua, limitavano ingiustamente le libertà personale. O forse gli stessi che, oggi, ci permettono di non avere i numeri che stanno registrando Spagna, Francia, Regno Unito e Germania.
>>Leggi anche: Dibattito Trump-Biden, lo scontro miserabile: tra insulti e interruzioni non si è parlato di niente
Nicola Zingaretti contro Matteo Salvini: “Se ci fosse stato lui durante il Covid, oggi l’Italia sarebbe un Paese morto”
E’ successo a Legnano, durante un’iniziativa elettorale comunale. Nicola Zingaretti si è lasciato andare in una serie di commenti rivolti ai suoi avversari politici, in particolare Matteo Salvini. Ha parlato dell’emergenza Coronavirus, dell’Europa. Ma soprattutto, ha attaccato i leader del centrodestra. “Se avesse vinto il nazionalismo leghista di Salvini durante il tempo del Covid oggi l’Italia sarebbe un Paese morto, senza speranza, isolato in Europa“. E forse non ha tutti i torti, Nicola Zingaretti. Perché non si può dimenticare l’aria di sfida e il rigetto che Matteo Salvini e Giorgia Meloni hanno dimostrato nei confronti dell’Unione europea, delle sue proposte e degli accordi presi.
E non è nemmeno una novità la posizione del segretario del Partito Democratico. Già a fine agosto, durante la festa dell’Unità al Parco Nord di Bologna, aveva dichiarato: “Se oggi su 750 miliardi di Recovery Fund oltre 200 arriveranno a noi, è perché ci siamo impegnati nella trattativa. Se avessimo avuto al governo Salvini e Meloni, che ogni giorno attaccano l’Europa e che sul virus hanno gli atteggiamenti negazionisti dei loro amici Bolsonaro e Orban, dove saremmo oggi?”. Forse, in realtà, più o meno allo stesso punto. Perché (in particolare) Matteo Salvini non smette mai di praticare il suo sport preferito: l’ostruzionismo. Ma quando poi c’è da fare un passo indietro, o meglio, verso l’Europa, alla fine ha dimostrato di poterlo fare. Un esempio è la lotta portata avanti in campagna elettorale per uscire dalla zona monetaria. Lotta abbondantemente abbandonata una volta al governo.
Salvini non può scandalizzarsi per le parole di Zingaretti
Questo per dire che non si può negare che quella di Matteo Salvini sia una perenne campagna elettorale. E quando oggi lui si scandalizza per le parole di Nicola Zingaretti, fa sorridere. “Che pena, che squallore, con 35mila morti. Che schifo…”, ha infatti commentato il leader della Lega. Il punto però è un altro: Zingaretti non ha mancato di rispetto alle vittime di Coronavirus. Non ha fatto altro che appoggiare la sua coalizione e le forze di governo di cui fa parte, sottolineando come sarebbero potute andare le cose se l’esecutivo fosse stato gestito da altri.
Soprattutto, è assurdo che Matteo Salvini gridi allo scandalo e al rispetto. Nei giorni scorsi il leader della Lega si è presentato a un comizio “febbricitante e sotto cortisone”. Non solo, ha anche aggiunto: “Il medico mi ha detto di restare a casa, ma sono qui”. Ecco, che poi abbia voluto smentire sostanzialmente se stesso dicendo di avere solamente un torcicollo, è un altro discorso. Ma in quell’occasione ha dichiarato così le sue condizioni di salute, e poi si è dilettato, come al solito, nel farsi i selfie con i suoi sostenitori. Ovviamente, tenendo sempre la mascherina abbassata.
Le parole di Zingaretti, forse, possono essere considerate superflue e fuori luogo. Ma rimane il fatto che Matteo Salvini, a proposito, non dovrebbe controbattere. Forse non sarà stato del tutto negazionista, ma si è impegnato a contraddire sempre le regole imposte con i Dpcm durante un’emergenza mai affrontata prima. E questo basta. >>Tutte le notizie di UrbanPost