Chi soffrirebbe di più se il presidente del Consiglio Giuseppe Conte decidesse di sciogliersi e correre in modo solitario? Probabilmente, il Partito Democratico. A sostenere questa tesi sono gli ultimi sondaggi politici realizzati da Quorum per l’Agenzia di stampa Agi. Agli intervistati, infatti, è stata domandata la propria intenzione di voto tenendo conto, però, dell’ipotesi di una “Lista Conte”. Analizzando i numeri, la Lega non patirebbe particolarmente, mentre il centro sinistra, soprattutto il PD, subirebbe una vera e propria emorragia di preferenze.
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Ultimi sondaggi politici, le percentuali
Ecco le percentuali che i partiti raccoglierebbero se, nel quadro politico, si inserisse anche una lista personale di Conte:
- Lega: 25,2%
- Fratelli d’Italia: 16,4%
- Partito Democratico: 15,6%
- Movimento 5 Stelle: 12,3%
- Lista Conte: 11,5%
- Forza Italia: 5,3%
- Azione: 3,5%
- +Europa: 1,6%
- Italia Viva: 1,5%
- Cambiamo: 0,3
- Astenuti + indecisi: 42,3%
E’ chiaro quindi che quella che subirebbe meno la creazione di una lista del Presidente Conte è la Lega. Più in generale, però, si può dire il centrodestra. Il Carroccio infatti confermerebbe comunque il trend sui cui ormai è posizionato da tempo, intorno al 25% delle preferenze. Lo stesso vale per Fratelli D’Italia di Giorgia Meloni che, anzi, forse riuscirebbe a guadagnare qualcosa. Secondo la rilevazione, infatti, in quel caso raggiungerebbe il 16,4% dei consensi. Non si può dire lo stesso invece del Partito Democratico, che al contrario perderebbe oltre il 6% degli elettori e si fermerebbe a un basso 15,6%. Idem il Movimento 5 Stelle: sebbene lascerebbe indietro meno voti, comunque si bloccherebbe a una cifra insoddisfacente: 12,3%.
L’ipotetica lista Conte, novità assoluta, raccoglierebbe invece intorno all’11,5%: un vero e proprio successo per una neonata. Forza Italia invece calerebbe leggermente e si fermerebbe al 5,3% delle intenzioni. Tra i partiti più piccoli, poi, Azione è l’unico che, con il 3,5%, riuscirebbe a sorpassare la soglia di sbarramento. Per tutti gli altri non ci sarebbe possibilità: +Europa si fermerebbe all’1,6%, Italia Viva all’1,5%, Cambiamo allo 0,3%. Ampia, come sempre, la platea di coloro che si astengono o si definiscono indecisi: 42,3%.
Scenario politico
Ultimamente tra i corridoi dei Palazzoni romani si parla di due possibilità: un’ingresso diretto di Nicola Zingaretti nelle vesti di vicepremier e una lista personale di Giuseppe Conte. Al momento, tuttavia, non c’è conferma né di uno né dell’altro. Anzi: Nicola Zingaretti ha in più occasioni smentito totalmente l’ipotesi, affermando di preferire senza ombra di dubbio di mantenere il suo ruolo di governatore del Lazio e segretario del Partito Democratico. Una mossa che si può definire abbastanza furba, visto gli equilibri precari del governo e della maggioranza.
Lo stesso vale per Giuseppe Conte: è impossibile credere che non stia valutando l’idea di creare una sua lista. Lui, però, a riguardo non lascia trasparire nulla. Si fa vedere sempre concentrato, e afferma di non avere alcuna intenzione di modificare gli assetti. Chissà, magari una volta finita l’emergenza sanitaria cambierà idea. Ora, sicuramente, non sarebbe il momento giusto. >>Tutti gli ultimi sondaggi elettorali