Vai al contenuto

Cosa sappiamo sull’attacco hacker a Google

14/12/2020 16:44 - Aggiornamento 14/12/2020 17:50

Googledown. Un attacco hacker ai server di Google ha mandato in tilt i servizi di “Big G” in tutto il mondo per almeno un paio d’ore. E’ successo oggi, lunedì 14 dicembre 2020, attorno alle 11 ora italiana. Risultavano inaccessibili servizi utilizzati da centinaia di milioni di utenti in tutto il mondo, quali Gmail, YouTube, Google Meet, Hangouts, Google Maps, Google Docs, Google Drive e Google Calendar. Cosa è successo?

ARTICOLO | Lotta al terrorismo, l’Unione Europea rivede le norme per il web

googledown

Googledown, attacco hacker a Google: cosa è successo

Da ieri gli Stati Uniti sono bersaglio di un imponente cyber attacco. Sono stati presi di mira i server di diverse agenzie governative. Secondo l’intelligence Usa si tratta di una nuova (e annunciata) offensiva di hacker russi. E sembra proprio che l’aggressione a Google di oggi sia riconducibile alla stessa mano criminale informatica.

“In uno degli attacchi più sofisticati e forse più grandi degli ultimi cinque anni, i sistemi di posta elettronica sono stati violati presso i dipartimenti del tesoro e del commercio”, scriveva allarmato questa mattina il New York Times.  E non è andata diversamente anche per “Big G”. Gli utenti di Gmail sono stati avvertiti di una potenziale violazione di dati di massa dopo che i servizi di Google sono stati interrotti per milioni di persone in tutto il mondo.

Uno dei primi a dare l’allarme è stato l’esperto di sicurezza Will Geddes, Ceo di International Corporate Protection Group. Geddes ha confermato che Gmail, che ha più di 1,5 miliardi di utenti globali, potrebbe essere stato sabotato dagli hacker.

L’ironia in rete sul “Googledown”

In Italia il Googledown scatena l’ironia della rete e riporta in auge una vecchia vignetta di Zerocalcare che raccontava  la reazione della madre ad una non meglio identificata sparizione di Google dal pc e le due ipotesi del disegnatore, da sempre ironico sull’uso della tecnologia da parte delle generazioni più attempate, mamma compresa.

Nella vignetta del 2013 la madre sconcertata comunicava al figlio: “Non cè più Google”. Accanto, il figlio riportava le due ipotesi  effettuate attraverso una “traduzione dal maternese”: “ipotesi 1 (82%) non compare più Google come pagine iniziale all’avvio di Firefox;  ipotesi 2 (18%) il famoso motore di ricerca di Mountain View ha chiuso senza che le borse mondiali se ne siano accorte, lo ha scoperto per caso mia madre”.

E proprio Zerocalcare è tornato con ironia sull’argomento, interpellato da migliaia di fan, che ricordavano la vecchia vignetta: “Mi sta taggando un sacco di gente per la caduta di google, chiedendomi se mia madre lo sa, ricordando la vignetta di qualche anno fa. Ho chiesto. Ella risponde: ‘Andatevenaffanculo, va’…”, ha scritto il fumettista su Twitter. >> Le breaking news

Continua a leggere su UrbanPost