Se c’è una cosa chiara in questo caos che aleggia attorno a una presunta crisi di governo innalzata da Italia Viva, è che Matteo Renzi si sta dimostrando un doppio giochista. Non solo: con le sue continua proposte, discussioni, con i suoi ultimatum che non sono mai ultimi, sta mostrando esattamente ciò che nega di essere: attaccato alla poltrona. Diciamolo una volta per tutte: se avesse voluto davvero far cadere l’esecutivo, una maggioranza che di fatto non farà altro che allontanare il suo partito sempre di più, avrebbe giocato le sue carte in modo diverso. Non basta urlare al lupo per spaventare. Perché dopo un po’, si perde di credibilità.
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Crisi di governo, Matteo Renzi spara contro tutti e nessuno
Con questo non vogliamo dire che dovrebbe essere accondiscendente su tutto. Non sarebbe questo il suo ruolo, come non lo sarebbe di nessun politico. Ma nemmeno sparare contro la folla durante una delle emergenze sanitarie più spaventose dell’ultimo secolo, però, è funzionale. Nelle ultime settimane ha chiesto modifiche e chiarimenti su tutto. Ora siamo tornati, di nuovo, al Recovery Plan. “Nel merito il leader di Italia Viva ha pienamente ragione”, scrive Riccardo Mazzoni su Il Tempo. “Il Recovery Plan presentato dal premier è un’accozzaglia di idee riciclate senza un’idea di Paese e di futuro, ma il ragionamento da cui parte è talmente contraddittorio da far cadere le braccia, dettato com’è da un tatticismo che si avvita su se stesso.
Renzi, infatti, finge di non sapere che quanto sta dichiarando in queste ore per mettere in difficoltà soprattutto il PD – e depotenziare il ricatto zingarettiano del voto anticipato – è un perfetto ossimoro”, aggiunge. Non ha tutti i torti: in molti a Palazzo Chigi pensano che il Recovery Plan, così come è stato presentato, sia inaccettabile. Lo ha detto anche Zingaretti nei giorni scorsi, quando ha chiesto al Presidente di rivederlo per filo e per segno. Lo ha ribadito Renzi, che dopo il no alla task force ha detto no anche al Piano. Ma di preciso, cosa cerca Renzi?
Perchè da una parte dice che “un’alleanza elettorale del PD con chi dice no al Mes e alla Tav, sì al giustizialismo e no alla crescita faccio fatica a farla”, e poi dall’altra dice che “la vera priorità dovrebbe essere metterci attorno a un tavolo e dire come finiamo la legislatura”. Insomma: sembra aver messo addosso le vesti del bastian contrario e basta.
Matteo Renzi nelle vesti del bastian contrario
Per questo possiamo dire che sta facendo un doppio gioco. Quello che sembra, è che l’obbiettivo di Italia Viva non sia affatto dare una vera svolta all’esecutivo in carica. Dice che l’alleanza con il M5S è deleteria, ma che bisogna arrivare a fine legislatura. Ma a cosa porterebbe una crisi di governo? Renzi verrebbe letteralmente tagliato fuori. E’ difficile infatti pensare che il Partito Democratico, dopo tutto questo, possa essere disposto a valutare un’altra coalizione con Italia Viva. Più facile è supporre che si limiterebbe a Movimento 5 Stelle e Liberi e Uguali. E a quel punto, probabilmente, Renzi si dovrebbe accontentare degli scarti. >> Tutte le notizie di UrbanPost