Ancora tagli sulle dosi di vaccino, stavolta da Moderna. Doccia fredda per il responsabile dell’emergenza Covid, a cui l’azienda farmaceutica Moderna ha annunciato un taglio del 20% per la settimana dell’8 febbraio. “Il nostro stupore, la nostra preoccupazione e il nostro sconforto aumentano”, ha detto Domenico Arcuri.
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Vaccino Moderna: ancora tagli sulle forniture
Dopo l’annuncio di Pfizer e quello di AstraZeneca, anche Moderna annuncia oggi ritardi nella consegna delle dosi vaccinali. L’annuncio è stato dato dal commissario Arcuri stesso, in conferenza stampa: “Poco fa Moderna ci ha avvisato che per la settimana del 8 febbraio invieranno 132mila dosi invece delle preventivate 166mila, il 20% in meno”. Arcuri ha anche affermato che un italiano su 23 ha già contratto il virus, e che grazie alle misure di contenimento la curva viene tenuta “dentro ambiti di esplosività”. Tuttavia, ha aggiunto negativo, “è molto difficile iniziare una campagna di vaccinazione di massa, se non ci sono i vaccini”. “Ci mancano almeno 300.000 dosi di vaccino che avremmo dovuto ricevere e non abbiamo ricevuto. Per questo abbiamo attivato tutte le tutele possibili per far valere le nostre ragioni”.
“Vaccineremo gli italiani – ha aggiunto – quando avremo i vaccini, ma i ritardi non dipendono da noi nonostante qualcuno prosegua con la propaganda. Pretendiamo i fornitori rispettino gli impegni sottoscritti. Il vaccino non è una bibita e neanche una merendina, con tutto il rispetto per le bibite e le merendine. Non si fanno promesse, si deve solo rispettare i contratti e fornire le dosi di vaccino pattuite”. “Sarebbe davvero meglio, paradossalmente, poter dire che i ritardi dipendono da noi, come qualcuno per fare propaganda davvero non apprezzabile, non perde l’occasione di insinuare. A chi fa propaganda non si risponde se non con la realtà dei fatti, che è davvero tristemente semplice”.
Devono aumentare i produttori
Domenico Arcuri ha poi spiegato che l’obiettivo dell’Italia è quello di costruire una rete di sperimentazione e sviluppo per arrivare a una produzione autoctona di vaccini e farmaci anti-Covid. “Confidiamo che i ritardi finiscano e che cresca il numero dei produttori. Il mercato funziona quando c’è non solo tanta domanda, ma anche tanta offerta. E’ necessario che ci siano tanti produttori non in possesso di un candidato vaccino, ma di un vaccino”.
Quanto al vaccino di ReiThera, Arcuri ha ribadito che si tratta di un farmaco “molto promettente” e che sarà fatto “ogni sforzo affinché possa presentare il prima possibile l’autorizzazione in commercio”. Le somministrazioni in Italia fino a questa mattina sono state 1.713.362, e 392.504 italiani hanno già ricevuto la seconda dose. Dei 2.319.135 dosi di vaccino consegnate alle nostre Regioni, è stato somministrato circa il 73% di quanto a disposizione. “Più di questo non possono fare”, ha commentato Arcuri. “Oggi pomeriggio l’Ema dovrebbe pronunciarsi su Astrazeneca”. Ma anche per il vaccino di AstraZeneca, le 16 milioni di dosi assicurate nel primo trimestre all’Italia si sono ridotte prima a 8 e ora a 3,4 milioni. >> Tutte le news