La sentenza dell’Aifa, la scorsa settimana, ha portato una ventata di ottimismo nella comunità scientifica, che accoglie con entusiasmo la nuova arma contro l’infezione da Covid-19. Il farmaco sarà somministrato esclusivamente in strutture protette e in casi specifici. Sebbene la competenza in materia di somministrazione sia lasciata alle Regioni, è il commissario all’emergenza che dovrà occuparsi della distribuzione. Un ulteriore incarico per Domenico Arcuri, che però nel frattempo vacilla.
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L’autorizzazione del farmaco
Dopo gli Stati Uniti e la Germania, ora anche in Italia la terapia a base di anticorpi monoclonali è un’opzione. E’ arrivata ieri in gazzetta ufficiale l’autorizzazione della terapia in emergenza. Come indica l’Aifa, gli anticorpi saranno somministrati solo in studi medici attrezzati, e a pazienti con precise caratteristiche. La somministrazione in ospedale si raccomanda, fa sapere Patrizia Popoli, presidente della Commissione tecnico-scientifica dell’Aifa, “per fare fronte al rischio di eventuali reazioni avverse, pur trattandosi di farmaci sicuri”.
Benché la terapia sia destinata a pazienti curati in casa, in fasi precoci dell’infezione, la terapia deve essere somministrata in ambienti protetti “dove è possibile intervenire se il paziente dovesse presentare delle reazioni di ipersensibilità, che possono andare fino allo shock anafilattico”, spiega Popoli. “Ora – dice Ricciardi, consigliere del ministro della Salute – la struttura commissariale potrà cominciare a ordinare i monoclonali. Il passo successivo è quello di utilizzare al meglio tali terapie, in modo appropriato e tempestivo”.
Sulla base delle indicazioni dell’Agenzia Italiana del Farmaco e del parere del Consiglio Superiore di Sanità ho firmato il decreto che autorizza la distribuzione degli anticorpi monoclonali. Così abbiamo, insieme ai vaccini, una possibilità in più per contrastare il covid 19.
— Roberto Speranza (@robersperanza) February 6, 2021
Nuovo compito per Domenico Arcuri
La scelta in merito alle “modalità di prescrizione, come pure la definizione degli specifici aspetti organizzativi, potrà essere lasciata alle singole Regioni”, fa sapere l’Aifa. Ma la distribuzione è affidata alla struttura commissariale, che avrà a disposizione 400 milioni di euro per garantire la fornitura gratuita della terapia monoclonale. Un altro incarico dunque per Domenico Arcuri, la cui posizione è però già in bilico, rappresentando un potenziale intoppo. Il ruolo di Arcuri era già vacillante in vista dell’ipotetico Conte ter, e l’incertezza aumenta con l’arrivo di Draghi. Complici i procedimenti aperti sulle forniture, sulle quali indaga la Corte dei conti. Sotto accusa Arcuri per le siringhe inadatte alle vaccinazioni, ma anche per le mascherine cinesi. Per quest’ultima fornitura, il nome di Arcuri sarebbe stato speso a sua insaputa per ottenere la commessa in cambio di 12 milioni di euro a titolo di intermediazione.
La fornitura degli anticorpi monoclonali
Intanto però c’è il via libera all’approvvigionamento della terapia monoclonale. Tuttavia Il Messaggero riporta che Eli Lilly, una delle case farmaceutiche produttrici, non ha ancora ricevuto ordini dal governo italiano. Fa parte della filiera Eli Lilly Bsp Pharmaceuticals di Latina, che assicura che la “capacità produttiva dello stabilimento, se necessario, potrebbe essere aumentata”. I 2 milioni di fiale di Bamlanivimab previsti per il 2021 sono per ora destinati a Usa e mercati esteri. >> Tutte le news