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Recovery Fund: la Lega a Bruxelles per la prima volta verso il sì: finora si era sempre astenuta

09/02/2021 12:55 - Aggiornamento 09/02/2021 15:57

La Lega di Matteo Salvini, dopo il colloquio con il premier incaricato Mario Draghi, previsto per oggi pomeriggio alle 16:30, deciderà se votare sì al regolamento per il Recovery fund, su cui fino ad ora si era astenuta. Si tratta di un voto importante, che segnerà nel concreto quella che è l’apertura al nuovo governo dichiarata dal senatore milanese, senza veti o condizioni.

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Recovery Fund: la Lega a Bruxelles per la prima volta verso il sì: finora si era sempre astenuta

Sul governo Draghi, «altri mettono veti e fanno capricci. Noi abbiamo buttato il cuore oltre l’ostacolo», ha dichiarato il leader della Lega, Matteo Salvini, a margine di alcuni incontri in Regione Lombardia. «Quella che nascerà a livello nazionale, se nascerà, perché vedo che altri fanno i capricci, non sarà una squadra ripetibile a livello locale, comunale e regionale. Bisogna fare bene e in fretta alcune cose e poi, una volta messo in sicurezza il Paese, tornare a competere», ha spiegato il segretario del Carroccio, che in questi giorni di giravolte ne ha fatte eccome. Inizialmente Salvini si era detto infatti favorevole alle elezioni immediate, vedendo in esse il solo mezzo per “fare il bene degli Italiani”. Poi il cambiamento di rotta, che ha colto in contropiede M5s, Pd e la stessa Meloni di Fratelli di Italia, con l’apertura al governo Draghi, di chiara matrice europeista. Un bel salto per il leader della Lega. “Pur di non stare fuori dai giochi”, verrebbe da dire.

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Zanni: «Non è il momento delle polemiche»

Come riporta “Fanpage” nel corso della giornata di ieri si è registrato pure un duro quanto significativo botta e risposta tra leader di Identità e Democrazia (il gruppo in cui siede la Lega a Bruxelles) e il parlamentare dell’alleata Alternative für Deutschland (AfD), Meuthen. Mentre quest’ultimo attaccava Draghi, definendolo “il grande maestro in materia di debiti”, che renderà “felici gli italiani con i miliardi” del Recovery plan, a scapito dei tedeschi “che devono pagare in larga misura l’intero conto”, Marco Zanni replicava: “Non è il momento delle polemiche, ma di lavorare per il bene degli italiani. Se qualcuno all’estero critica Draghi per aver difeso l’economia, il lavoro e la pace sociale europea – quindi anche italiana – e non soltanto gli interessi tedeschi, questa per noi non sarebbe un’accusa ma un titolo di merito”. 

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