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Riforma ammortizzatori sociali e pensioni, Orlando: «Siamo all’ultimo miglio»

13/07/2021 09:06 - Aggiornamento 13/07/2021 09:52

Pensioni ultime notizie. «La riforma degli ammortizzatori sociali ha come obiettivo quello di estendere e rendere universali le tutele per chi non ne ha. Avere un sistema più equo è interesse generale per attenuare i possibili impatti sociali della crisi. Per questo è fondamentale l’integrazione degli ammortizzatori sociali con le politiche attive, è uno snodo cruciale. E siamo alla stretta finale, a quello che potremmo definire ultimo miglio prima di presentare questa riforma». Così il ministro del Lavoro, Andrea Orlando, durante il suo lungo intervento alla “Presentazione del XX Rapporto annuale Inps” nella Sala della Regina alla Camera dei Deputati a Montecitorio.

leggi anche l’articolo —> Orlando: «La riforma degli ammortizzatori sociali al via da luglio 2021»

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Pensioni ultime notizie e riforma ammortizzatori sociali: novità da Orlando

Cassa integrazione, contratti di solidarietà, indennità di disoccupazione. E ancora il nodo pensioni e l’eventuale trasformazione del reddito di cittadinanza. Sono questi i temi con cui deve fare i conti il governo Draghi, costretto a fronteggiare un post pandemia non molto distante dall’emergenza economica e sociale del dopoguerra. «Il confronto sta proseguendo in maniera costruttiva e sono fiducioso che il punto di caduta che troveremo sul bilanciamento tra tutele e risorse sarà un oggettivo avanzamento della copertura di protezione sociale», ha sottolineato Orlando. A proposito del Rdc il ministro del Lavoro ha detto: «Invito a leggere il rapporto annuale Inps prima di parlare del reddito di cittadinanza. Lo dico perché credo che la discussione che si sta sviluppando prescinde completamente dai dati che emergono dal rapporto. O si contesta questo rapporto oppure si parte da qui. E questo lo dico perché la discussione appare a un tasso di strumentalità che fa sospettare che si sia in procinto di attuare una pericolosa, sbagliata campagna contro i poveri e di criminalizzazione della povertà. Se così fosse non sarebbe utile al Paese che ha bisogno di pace sociale, di coesione e non ha bisogno di riaprire fratture profonde. Ha bisogno di migliorare non di destrutturare, e non di aprire conflitti laddove non è necessario».

Si allude al rapporto annuale sull’attività dell’Istituto di Previdenza letto dal presidente dell’Inps, Pasquale Tridico, che ha svelato, in un certo senso, il fallimento della misura voluta fortemente dal M5s. Difatti, stando ai dati, due beneficiari su tre dell’assegno sociale non sono immediatamente rioccupabili. In sostanza più che uno strumento per trovare lavoro, esso si è rivelato un mezzo a sostegno della povertà.

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Per passare da Quota 100 a 41 necessari subito 4,3 miliardi

Qualche parola anche sulle pensioni. «Il dibattito pubblico su questo rimane eccessivamente concentrato sulla flessibilità e sulla possibilità di uscita dal mercato del lavoro. Io penso che dovremmo, visti anche i dati di questo rapporto, concentrarci sulle prospettive che riguardano in particolare gli assegni delle nuove generazioni. Come sul reddito di cittadinanza, ritengo che il dibattito sulla previdenza vada liberato da approcci pretestuosi, rimanendo sul merito delle questioni», ha spiegato Orlando. E ancora: «Ho attivato come da previsioni di legge la commissione sui lavori gravosi, sulla separazione tra previdenza e assistenza, proprio per approfondire e per individuare misure in grado di introdurre elementi di equità e flessibilità nel sistema previdenziale. Su questo, una volta ‘chiuso’ sulla riforma degli ammortizzatori sociali, si avvierà un confronto con le parti sociali. Stiamo mettendo in piedi un processo di riforma complessivo di importanti strumenti di welfare», ha concluso il ministro del Lavoro.

Ed è allarme sui costi, come riporta “Il Sole 24 ore”: per passare da Quota 100, mandata in soffitta da Draghi, a Quota 41 servirebbero subito 4,3 miliardi. Un costo pesante il “volo” a Quota 41, che ricordiamo prevede la possibilità di uscita anticipata al raggiungimento del quarantunesimo anno di contribuzione e senza vincoli anagrafici, su cui spingono i sindacati e la Lega. Leggi anche l’articolo —> Che cos’è Quota 41, la riforma sulle pensioni al vaglio del governo

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