Benno Neumair oggi: i periti sono giunti ad una importante conclusione. Il 30enne reo confesso dell’omicidio dei propri genitori «Non è socialmente pericoloso».
I tre periti nominati dal gip di Bolzano, Carla Scheidle, sono d’accordo nell’asserirlo. Si tratta dello psichiatra trentino Edoardo Mancioppi, dello psicologo padovano Marco Samory e della psicologa e criminologa Isabella Merzagora, che hanno riconosciuto una scemata capacità di volere da parte di Benno ma solo relativamente all’assassinio del padre Peter. No, invece, per quello successivo della madre Laura Perselli. La coppia fu strangolata in casa, in due due distinti momenti, nel pomeriggio del 4 gennaio scorso all’interno della propria abitazione sita a Bolzano.
Benno Neumair «Non è socialmente pericoloso»
Ieri 20 luglio 2021, si è svolta in tribunale l’udienza, nella forma dell’incidente probatorio, durante la quale i succitati periti hanno illustrato al giudice le conclusioni della perizia psichiatrica che hanno eseguito nei confronti di Benno. I medici hanno altresì risposto alle domande dei pm e degli avvocati.
Sono entrati nel merito di quanto concluso, spiegando che il 30enne reo confesso, in carcere a Bolzano dallo scorso 29 gennaio, nella esecuzione materiale dell’omicidio del padre Peter, avvenuto per primo, avrebbe avuto una ridotta capacità di volere. Per tal ragione andrebbe quindi considerato seminfermo di mente, in quanto il litigio con il padre Peter avrebbe fatto da ‘detonatore’ alla sua furia incontrollata culminata dello strangolamento dell’uomo preceduto da colluttazione. Benno sarebbe affetto da un disturbo narcisistico ed antisociale della personalità.
Disturbo narcisistico della personalità: Benno è seminfermo di mente?
Quando più tardi, una volta rincasata, il giovane uccise la madre ‘a freddo’, aggredendola improvvisamente, Benno sarebbe stato invece pienamente capace di intendere e di volere. In quel frangente, ricostruiscono i periti, avrebbe agito al fine di far credere poi che entrambi i genitori fossero spariti nel nulla e quindi cercando di allontanare da sé i sospetti. Condotta che già conteneva in sé una lucida prassi di depistaggio.
Madè, sorella di Benno, dal momento della scomparsa dei genitori ha nettamente preso le distanze dal fratello. In lei non c’è stato stupore per quanto accaduto. Né ha creduto alla autenticità delle sue parole di ‘pentimento’ dopo il rinvenimento dei corpi dei loro genitori. Corpi ormai esanimi, lo ricordiamo, gettati da Benno nelle fredde acque del fiume Adige dal ponte Ischia Frizzi e rinvenuti dopo settimane di estenuanti ricerche.
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I dubbi di Madè, sorella di Benno
Madè Neumair, lo scorso 29 aprile aveva rotto il suo doloroso silenzio scrivendo una lettera toccante in cui manifestava forti dubbi circa l’apparente pentimento di suo fratello. Eccone uno stralcio:
“Sarebbe semplice dire che ieri (28 aprile 2021, giorno del ritrovamento del corpo di Peter nell’Adige ndr) si sia solo chiuso un cerchio. Sì, potremo dopo quasi quattro interminabili mesi iniziare a comprendere un po’ di più cosa sia accaduto […]”
“Per chi sta dietro alle sbarre pare sia un sollievo sapere che una delle innumerevoli menzogne per una volta, quando ormai tutto è perduto, quando ormai tutto è scontato, risulti veritiera. Al lupo al lupo, diceva Pierino. Provo ancora un’ondata di incredulità se penso al Benno che ho visto in video raccontare la sua versione del duplice omicidio, il suo distacco, la sua indifferenza, la sua noia. Nessuna parola di rammarico, di pentimento, né per loro, né per noi. Troppe parole ancora inventate. Arrampicarsi sugli specchi che ormai giacciono in frantumi ai nostri piedi”.