Vai al contenuto

Storie, significato e tradizioni delle bomboniere

30/07/2021 14:41

Tutti abbiamo ricevuto o donato delle bomboniere, ma quanti di noi sanno qual è il loro reale significato? Da dove nasce questa dolce tradizione e perché, nonostante l’inarrestabile evoluzione della nostra società queste restano un must obbligatorio per ogni ricorrenza importante? Te lo sveliamo in questo articolo!

Partiamo dal termine: cosa si intende per bomboniera?

Le bomboniere nascono attorno al 1700 ma venivano utilizzate in tutt’altro modo rispetto a come siamo soliti fare oggi. La parola bomboniera, per un italiano, richiama il termine “bomba” ma la verità è che le origini del termine sono francesi. Si, le bomboniere derivano dalla parola “bonbon”, anzi, da “bombonniére” per fare riferimento ad una confezione piena zeppa di dolcetti.

La tradizione nasce nella Francia del diciottesimo secolo, quando dolci, caramelle e leccornie erano alimenti costosi e all’altezza di nobili e regnanti. Le corti erano affollate da ricchi signori che erano soliti conservare queste delizie all’interno di preziose scatoline decorate che, per l’appunto, venivano chiamate “bonbonnière”.

Tra le varie testimonianze scritte che ne parlano si legge come in queste scatoline vi fossero conservati dei deliziosi dolcetti di mandorle ricoperti da uno strato di miele. Ti ricordano qualcosa? Esatto: i confetti. Chiaramente erano molto diversi da quelli che conosciamo oggi ma possiamo considerarli a pieno titolo come i veri antenati dei confetti odierni.

Successivamente questa scatolina divenne l’icona del buon auspicio per celebrare delle ricorrenze importanti come fidanzamenti e matrimoni. La prima volta che la bomboniera venne utilizzata come dono per i festeggiamenti di un’unione d’amore.

Le bomboniere in Italia

In particolare fu in occasione del fidanzamento del futuro re d’Italia, Vittorio Emanuele, con Elena del Montenegro, prossimi al matrimonio.  In questa occasione ancora non ci troviamo dinanzi all’uso vero e proprio della bomboniera odierna ma l’occasione divenne di ispirazione per le cerimonie successive.

In pratica furono gli ospiti a voler augurare fortuna e felicità agli sposi donando scatoline piene di dolcetti quale prezioso dono di buon auspicio. In quella stessa occasione si narra che lo sposo omaggiò la futura sposa con un prezioso piatto in ceramica pieno di confetti per augurare fecondità e prosperità alla loro unione.

Da quell’occasione la bomboniera divenne un dono sempre più gettonato e, nel tempo, il suo ruolo si è invertito. Oggi la bomboniera resta una confezione piena di confetti da omaggiare durante le occasioni speciali per augurare fortuna ma viene donata dai protagonisti agli ospiti.

Un’abitudine che non passa mai di moda

Quest’abitudine è ormai talmente consolidata che non è festeggiamento di qualsiasi sorta che non preveda la presenza delle bomboniere. Il mercato ha conquistato anche chi ama portare un po’ di innovazione nella tradizione e, per questo, le bomboniere diventano anche oggetti per la casa, manufatti personalizzati, sostegni a progetti sociali o accessori green per sensibilizzare gli ospiti al rispetto per l’ambiente.

Da augurio formale e prezioso sono diventate un ringraziamento speciale per gli ospiti che hanno preso parte ai festeggiamenti, che deve seguire precise regole. Queste riguardano il numero e il colore dei confetti, la personalizzazione degli oggetti, la presenza di un bigliettino che ricordi e onori la data dell’evento e così via.

Per i matrimoni le regole sono un po’ più rigide in quanto sono previste precise prassi per la consegna e per la scelta dei soggetti da regalare agli ospiti. In ogni caso ognuno è libero di scegliere come e quando omaggiare la bomboniera ai propri invitati con un tocco di personalizzazione in più rispetto alla tradizione.

Per la scelta, quindi, l’unico consiglio che possiamo dare è quello di fare bene i conti con budget e numeri di pezzi affinché tutti ne ricevano una nel rispetto delle disponibilità economiche che stanzierai per il tuo evento. Quanto al gusto, invece… ad ognuno il suo!

Continua a leggere su UrbanPost