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Bologna, uccide la moglie e tenta il suicidio: fermato 77enne, in un biglietto le motivazioni del gesto

22/08/2021 14:51 - Aggiornamento 22/08/2021 14:57

Castelletto di Serravalle uccide la moglie e poi tenta il suicidio. E’ ancora ricoverato in ospedale a Bologna in stato di fermo il 77enne che ieri ha ucciso la moglie e poi tentato il suicidio. Gli inquirenti sono convinti di aver compreso le motivazioni del tragico gesto dell’uomo, dopo aver recuperato un biglietto scritto di pugno dall’omicida. (Continua a leggere dopo la foto)

Castelletto di Serravalle uccide la moglie e poi tenta il suicidio

Le motivazioni del tragico gesto in un biglietto scritto dal 77enne

Nello scritto rinvenuto dai Carabinieri in casa dell’uomo, si comprendono le motivazioni del tragico gesto. La fine progettata insieme di una vita in cui ogni battito è stato condiviso, in salute e in malattia. Quella malattia che da tempo, ormai, affliggeva Maria Rosa Elmi, 73 anni. Mauro Bergonzoni, il marito 77enne, assisteva e accompagnava ovunque la moglie malata.

Da quando lei ormai non usciva più di casa, provvedeva a ogni suo bisogno, raccontano a Il Resto del Carlino alcuni abitanti di Castelletto di Serravalle, sui colli bolognesi, dove la coppia viveva. Mauro si è fatto carico anche della decisione, quella più estrema. Quella della fine progettata: un’ultima passeggiata insieme sui loro sentieri e poi quei colpi di fucile. Due per la moglie e due per sé, per farla finita.

Castelletto di Serravalle uccide la moglie e poi tenta il suicidio: la ricostruzione dei fatti

Intorno alle 16, sul letto di un torrente in secca vicino a Castelletto di Serravalle, l’uomo avrebbe sparato due colpi con un fucile regolarmente detenuto alla moglie, all’addome. Poi avrebbe rivolto l’arma contro se stesso sparandosi un colpo, sempre all’addome. Ma Mauro Bergonzoni non è riuscito a mantenere la promessa fatta alla moglie, di essere sempre insieme nella vita come nella morte.

Rimasto a terra dopo essersi sparato all’addome, è stato raggiunto ancora in vita dai soccorsi. Il ricovero al “Maggiore” di Bologna ha evitato per il momento conseguenze fatali per l’uomo, che resta comunque in gravi condizioni. E’ ricoverato in rianimazione, in prognosi riservata e in stato di fermo. Per lui sarà formulata l’ipotesi di accusa di omicidio volontario.

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