Non solo Super Green pass, il governo Draghi starebbe valutando altre possibili restrizioni in vista delle feste di Natale. Il primo giorno della stretta sulla Certificazione Verde è stato sostanzialmente tranquillo: i cittadini si sono mostrati collaborativi con le forze dell’ordine. Nella sola capitale pare siano stati fatti oltre 4mila controlli, tra mezzi pubblici e locali, e le multe sarebbero state meno di 50. Il senso di responsabilità degli Italiani potrebbe però non bastare: il bollettino diramato dalla Protezione Civile contava 282 nuovi ricoveri, 9.503 nuovi casi e 92 morti. In totale 6500 le persone in ospedale perché positive al Coronavirus. Di fronte ad un ulteriore peggioramento dell’indice di contagio Rt il premier potrebbe imporre nuove misure.
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Non solo il Super Green Pass: con la crescita dell’indice Rt il governo valuta altre misure
Il debutto del Super Green Pass è avvenuto senza troppi clamori, ma la regola del low profile resta il principio cardine di quest’esecutivo. Per il premier il silenzio continua ad avere l’oro in bocca. Come scrive Monica Guerzoni sul «Corriere» “Mario Draghi non esulta, non elogia il governo e tiene il profilo basso per non enfatizzare la divisione tra la grande maggioranza di italiani vaccinati e la minoranza di persone senza certificato verde. Ma tira dritto e non apre ad alcuna deroga, nemmeno per gli studenti”. Il governo non intende allargare le maglie su attività e trasporti. Dunque non ci sarà spazio per ora alle deroghe per gli studenti sui trasporti chieste dai governatori.
Nessuna retromarcia: Draghi frena sulle deroghe
Anche perché fare una retromarcia, sarebbe secondo Palazzo Chigi, controindicato in questa fase. Il ministro Brunetta aveva parlato dell’ipotesi di tamponi gratis per gli studenti di medie e superiori, almeno per i 15 giorni che passano tra prima dose e invio del green pass. Ma Draghi si è opposto. Secondo quanto si legge sul «Corriere» però l’esecutivo non avrebbe nulla incontrario a lasciare che siano i presidenti delle Regioni a prendere delle iniziative, come rafforzare la protezione dei passeggeri, imponendo a tutti la mascherina FFP2 a bordo di autobus e treni. Una timida esultanza al termine della lunga giornata di ieri è arrivata dal ministro dell’Interno Lamorgese: «Non mi vengano a dire che i controlli sui mezzi pubblici non si possono fare…». Dopo i disordini nella capitale e l’assalto alla sede della Cgil gli occhi era tutti puntati sul Viminale, che era stato spronato all’ultimo Cdm dal premier a fare bene. Senza troppi giri di parole Mario Draghi aveva fatto capire alla ministra che errori di valutazione non sarebbero stati più ammessi.
Super Green pass potrebbe non bastare: resta sul tavolo l’ipotesi dell’obbligo vaccinale
Chi è soddisfatto per come stanno andando le cose è anche il generale Figliuolo: si è registrato infatti un boom di Green pass scaricati ottenuti dall’inoculazione della prima dose. La notizia negativa però c’è: in Italia l’indice di contagio Rt è balzato dal 2,9 al 3,1. Il nostro Paese resta distante dalla catastrofica situazione epidemiologica del resto d’Europa, ma è bene non abbassare la guardia. Per questo sul tavolo di Draghi giace l’ipotesi più estrema: il vaccino obbligatorio per tutti se la curva dei contagi dovesse aumentare bruscamente. Nel caso di impennata il governo potrebbe vedersi costretto a nuove restrizioni per le feste di Natale. Come scrive Monica Guerzoni sul «Corriere della Sera» “poiché il vaccino obbligatorio impiegherebbe troppo tempo a dispiegare i suoi effetti, l’unica via sarebbe quella di tornare a divieti generalizzati e chiusure di alcune attività”. È ovviamente lo scenario che Draghi vorrebbe evitare, l’ha fatto capire in più occasioni di essere contrario ai lockdown. Ma con il virus e i suoi meccanismi imprevedibili, nulla si può escludere. Leggi anche l’articolo —> Da oggi in vigore il Super Green Pass, cosa cambia: le Faq