C’è una data segnata sul calendario di tutti gli italiani: 1 maggio 2022. Quel giorno, dopo più di due anni, teoricamente dovrebbe cadere l’obbligo di indossare le mascherine al chiuso. Teoricamente, però. Il governo, infatti, si sta riservando l’opzione di rimangiarsi tutto. Gli esperti chiedono prudenza, l’arrivo della Pasqua spaventa, e non è escluso quindi che l’esecutivo possa ripensarci e posticipare, ancora una volta, la data.
Mascherine al chiuso, siamo davvero pronti ad abbandonarle?
“Come avevamo già detto in precedenza, nel mese di aprile osserviamo la situazione del virus e teniamo le mascherine al chiuso. Dopodiché auspicabilmente già dal prossimo mese l’obbligo di mascherina al chiuso verrà tolto. E’ chiaro che se si tiene la mascherina in tasca, laddove c’è assembramento e rischio, la mettiamo per la nostra sicurezza”, ha dichiarato ieri il sottosegretario alla Salute Sileri. Allo stesso tempo, però, si è esposto più cautamente il professore Ricciardi intervistato dal Messaggero: “Il ministro Speranza parlerà subito dopo Pasqua delle mascherine al chiuso, guardando i dati. Ma è molto probabile che saranno proprio i numeri a dirci di non togliere le mascherine, non solo al chiuso, ma anche all’aperto in tutti i casi di assembramento“. Insomma: sembra che di certo non ci sia nulla.
Se poi consideriamo che proprio nei giorni scorsi il ministro Speranza ha definito le mascherine “essenziali”, il dubbio che l’esecutivo possa fare un passo indietro cresce ancora di più. Tra l’altro, il governo si incontrerà proprio dopo Pasqua, un appuntamento molto atteso per capire se la curva dei contagi tornerà a salire oppure no. Gli effetti delle feste, però, li avremo a distanza di circa due settimane, proprio in concomitanza con l’eventuale cancellazione della misura, e questo non fa sperare in un allentamento. Se sull’abolizione della certificazione verde sembrano non esserci dubbi, quindi, qualche perplessità rimane sul tema mascherine. Sarebbe difficile, comunque, giustificare un eventuale passo indietro e rimettere d’accordo ancora una volta la maggioranza. Soprattutto visto che la Lega chiedeva di abbandonare tutte le restrizioni già il 31 marzo, quando è scaduto lo stato di emergenza. Tutto, perciò, dipenderà da quello che succederà a Pasqua e da come reagiranno i numeri. >> Tutte le notizie di UrbanPost
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