Il particolato rappresenta una minaccia molto seria per la nostra salute, di conseguenza non bisognerebbe mai esporsi a quantità rilevanti di questo inquinante.
Che cos’è il particolato
Il particolato corrisponde a quelle che, nel linguaggio comune, si è soliti definire polveri sottili.
Si tratta di una miscela di sostanze solide e liquide che, per via delle loro dimensioni estremamente piccole, sono in grado di fluttuare nell’aria e di essere inalate.
Le diverse tipologie di particolato sono distinte in base alla loro grandezza, o meglio al loro diametro: il PM10 è il particolato dal diametro inferiore a 10 micrometri, mentre il PM2,5 ha un diametro inferiore a 2,5 micrometri.
Come viene prodotto il particolato
Il particolato può essere prodotto in molti diversi modi: esso può essere generato da cause naturali, ad esempio da eruzioni vulcaniche ed incendi boschivi, ma nella grande maggioranza dei casi esso è presente nell’atmosfera per mano dell’uomo.
Le emissioni inquinanti legate al riscaldamento domestico, quelle industriali, quelle veicolari, sono senz’altro i principali esempi di fonti di immissione nell’atmosfera di queste minuscole particelle, ecco perché l’inquinamento è da considerarsi un qualcosa di pericoloso anche per tale ragione.
Proprio al fine di verificare i livelli di salubrità dell’aria, è ormai prassi che nei vari territori si faccia ricorso ad appositi dispositivi in grado di riscontrare in che quantità il particolato è presente nell’aria.
Perché il particolato è pericoloso per la salute
Come si accennava, le particelle di particolato sono così piccole da poter essere facilmente inalate, ed è proprio questa la ragione per cui queste sostanze sono considerate potenzialmente molto dannose per la salute.
La scienza medica ha ampiamente confermato una maggiore incidenza di patologie tumorali (prevalentemente a carico dei polmoni, ma non solo) nelle zone in cui le quantità di particolato nell’atmosfera sono particolarmente elevate, o comunque in quei soggetti che sono spesso a contatto con aria insalubre per ragioni professionali.
I tumori sono senz’altro la più temuta patologia correlata all’esposizione al particolato, ma non sono l’unica, perché queste microparticelle possono causare anche patologie cardiovascolari, disturbi respiratori di vario genere e, nelle donne in gravidanza, possono favorire l’insorgere di complicazioni.
Come proteggersi dal particolato
Sulla base di quanto detto, dunque, è evidente che proteggersi dal particolato debba essere una priorità per tutti.
Anzitutto le amministrazioni locali sono chiamate a monitorare costantemente i livelli di particolato presenti nell’atmosfera, informando a dovere la cittadinanza; nel caso in cui essi dovessero essere elevati è necessario adottare delle misure adeguate, ad esempio prevedendo delle limitazioni al traffico.
È sicuramente un buon consiglio quello di cercare di evitare, per quanto possibile, di trascorrere del tempo nel traffico cittadino, se si vive in una zona urbana piuttosto trafficata, inoltre, è bene evitare di arieggiare la casa nei momenti di maggiore traffico, preferendo il primo mattino o la tarda sera.
Nel caso in cui si dovesse permanere nei pressi di zone particolarmente ricche di particolato, ad esempio in aree industriali, è senz’altro una buona prassi quella di proteggersi utilizzando degli appositi filtri endonasali, inoltre delle accortezze specifiche devono essere seguite sul lavoro, nel caso in cui la propria professione preveda, appunto, un potenziale contatto con il particolato.
Nei contesti industriali devono essere utilizzati appositi strumenti quali quelli presentati nel sito depureco.com per eliminare efficacemente le polveri sottili prodotte nei vari processi, inoltre, in relazione alla specifica attività svolta, può essere necessario utilizzare degli appositi DPI, ovvero dispositivi di protezioni individuale che, in questo caso, vadano a proteggere le vie respiratorie.