A Carini, alle porte di Palermo, si è consumata una tragedia che ha sconvolto un’intera comunità. Si è schiantata con l’auto e ha perso la vita Francesca Sicurella, 40 anni, infermiera dell’Ospedale Cervello di Palermo. Era a bordo della sua Opel Crossland quando, per ragioni ancora da chiarire, ha perso il controllo del veicolo mentre percorreva via Bernardo Mattarella. Il suo tragitto si è interrotto improvvisamente contro un muro e le fiamme hanno avvolto l’auto in pochi istanti. Esaminiamo l’esatta dinamica del drammatico incidente.
Il terribile incidente di Palermo: l’infermiera muore carbonizzata
Francesca stava probabilmente rientrando a casa dopo un’intensa giornata di lavoro. Magari pensava alle sue due figlie, alle quali avrebbe voluto raccontare la giornata trascorsa in ospedale. Ma poco dopo l’incrocio con via Amerigo Vespucci, la situazione è precipitata. L’auto ha sbandato violentemente e si è schiantata contro un muro. Come puntualizza Palermo Today, ancora non si sa se la causa dell’incidente sia stata un malore, un’improvvisa distrazione, o un problema tecnico al veicolo. Ciò che è certo è che quel viaggio di ritorno non si è mai concluso. (Continua a leggere dopo la foto)
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La corsa contro il tempo dei soccorsi
Lo schianto è stato devastante e ha spezzato il silenzio della notte. Le fiamme hanno avvolto rapidamente la Opel Crossland e chi si trovava nelle vicinanze ha subito allertato i soccorsi. I vigili del fuoco sono intervenuti in tempi brevissimi, ma la situazione era già disperata. Con grande professionalità, hanno tentato di domare l’incendio, ma il fuoco ha divorato l’auto troppo velocemente. Quando le fiamme sono state finalmente spente, Francesca era ancora al posto di guida, senza essere riuscita a uscire dall’abitacolo, prigioniera tra le lamiere arroventate. La notizia ha gettato nello sconforto l’Ospedale Cervello, dove Francesca era molto conosciuta e apprezzata. “Era una persona speciale, sempre disponibile e con un cuore grande”, raccontano i colleghi, visibilmente provati dalla notizia. La sua dedizione alla professione sanitaria e il suo impegno come madre amorevole di due bambine rimarranno per sempre nel ricordo di chi l’ha conosciuta.