
Un pomeriggio estivo a Triscina di Selinunte, sulla costa trapanese, si è trasformato in tragedia. Giacomo Montepiano, 47 anni, ha perso la vita mentre cercava di recuperare un pallone in mare per suo figlio. Questo gesto altruistico si è concluso con un dramma che ha sconvolto la comunità locale. L’incidente è avvenuto lunedì 14 luglio, quando la spiaggia era ancora gremita di famiglie.
Selinunte, come si è consumata la tragedia al mare
Testimoni raccontano che l’uomo si è lanciato in acqua senza esitazione per recuperare il pallone portato via dal vento. Dopo pochi metri, però, Giacomo ha avuto un malore improvviso, non riuscendo più a restare a galla. La famiglia ha immediatamente dato l’allarme, e alcuni bagnanti si sono mobilitati per aiutarlo.

Soccorsi immediati ma inutili
Un giovane e altri bagnanti hanno cercato di soccorrerlo, mentre un maresciallo e un bagnino in vacanza hanno tentato la rianimazione con un defibrillatore. Tuttavia, il personale del 118, giunto dopo quindici minuti, non è riuscito a salvargli la vita nonostante un’ora di tentativi.

Giacomo Montepiano, proprietario di una ditta di traslochi a Castelvetrano, era molto rispettato e amato. La sua scomparsa ha colpito profondamente la comunità.
Problemi di sicurezza sulle spiagge
La tragedia ha riacceso il dibattito sulla sicurezza delle spiagge. Triscina di Selinunte, affollata da migliaia di visitatori in estate, manca di una guardia medica. Gli unici servizi sanitari sono limitati a una farmacia e ai presidi privati. Questo ha sollevato forti critiche da parte di residenti e turisti.

Carabinieri e capitaneria di porto sono intervenuti per avviare le indagini sul tragico evento, mentre la comunità riflette sull’importanza di una maggiore sicurezza.