Abolizione reddito di cittadinanza, cosa intende fare Draghi? È la domanda del giorno, quella che agita le acque (di per sé già mosse) del Movimento 5 stelle. Tra coloro che si sono schierati a favore del sussidio pentastellato pensato per contrastare la povertà il ministro degli Affari Esteri. «C’è ancora chi continua a ripetere che bisogna eliminare il Reddito di Cittadinanza. Il M5s questo non lo permetterà», ha scritto su Facebook oggi Luigi Di Maio. Questi sostiene che l’abolizione dell’Rdc sia «un’idea surreale, considerando oltretutto che arriva da alcuni esponenti politici che percepiscono stipendi d’oro». Ancora una volta l’ex leader dei grillini ha tirato in ballo i benefici della casta per difendere il vecchio cavallo di battaglia del MoVimento.
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Abolizione reddito di cittadinanza sì o no? Le novità che vuole introdurre Draghi
«Grazie al Reddito di Cittadinanza abbiamo dato a milioni di persone uno strumento di vitale importanza, fondamentale ancor di più durante la crisi provocata dalla pandemia. Adesso il passo è rafforzarlo, non abolirlo», ha sottolineato Luigi Di Maio sul suo profilo social. «Chi oggi punta il dito contro il Reddito solo per fare propaganda sotto elezioni, pensi piuttosto a portare avanti nuove idee, invece di gettare fango su strumenti che migliorano le condizioni di vita delle persone. Noi ci continueremo a battere per queste misure di dignità e saremo sempre dalla parte dei cittadini», ha concluso il ministro degli Esteri. Ed è la stessa posizione espressa dal leader del M5s Giuseppe Conte, che replicando a Giorgia Meloni, che ha definito il RdC “metadone”, ha detto: «Che visione di paese si può avere quando si chiede di abrogare una misura del genere? Stiamo parlando anche di pensionati e di una platea di beneficiari che non ha di che mangiare».
Il leader del M5s Giuseppe Conte scansa l’ipotesi più estrema: «Il premier ha detto che condivide la misura»
L’ipotesi di abolizione del reddito di cittadinanza, Conte non vuole nemmeno prenderla in considerazione: «Sarebbe la rottura di un patto di lealtà, ma Draghi ha confermato che condivide la misura». Cosa abbia in mente il presidente del Consiglio è difficile dirlo, ma la via intrapresa dal governo è chiara: «Prendere decisioni necessarie anche quando impopolari, le cose vanno fatte perché si devono fare, non per avere un risultato immediato». È questo il diktat del presidente del Consiglio Mario Draghi, che ha citato Beniamino Andreatta a Bologna, in occasione dell’intitolazione dell’aula magna della Bologna Business School al noto economista trentino. Un messaggio forte e chiaro ai partiti della sua ampia maggioranza divisa su alcuni temi: dal Green Pass all’immigrazione, dal vaccino obbligatorio anti Covid al reddito di cittadinanza.
Abolizione del reddito di cittadinanza: quali sono le modifiche a cui il governo sta pensando
Che Draghi voglia l’abolizione del reddito di cittadinanza pare difficile da credere, ma una riforma è certa. Resta da capire come cambierà il Rdc. Secondo quanto riportato da fonti di governo il premier punterebbe ad un rafforzamento delle misure di contrasto alla povertà. L’ex numero uno della Bce pare voglia modificare i requisiti di accesso e la scala di equivalenza. Ad oggi infatti si tendono a favorire i single e a penalizzare le famiglie numerose. Dunque l’idea di fondo è quella di riequilibrare i valori. Un punto nodale è poi quello delle politiche attive del lavoro. Perché funzioni, è necessario che ci sia maggior sinergia col Rdc; il premier lo sa bene. Per Draghi non è mai né bianco né nero. Ed è nello sfumato grigio che si colloca lo stesso ministro Giorgetti, che smarcandosi alla posizione del leader della Lega Salvini nei giorni scorsi ha detto: «Dobbiamo cominciare a ragionare di lavoro di cittadinanza». Leggi anche l’articolo —> Renzi torna a parlare del reddito di cittadinanza: «Contro di me frasi diffamatorie»