Non vuole stare in politica, ma pretende di spiegare come andrebbero fatte le cose. Quello di Alessandro Di Battista è l’ennesimo show pentastellato: da una parte si fa fotografare con Gianluigi Paragone, il fondatore di Italexit, dall’altra apprezza i soldi che arrivano dall’Unione europea. Insomma, l’importante è avere la moglie ubriaca e la botte piena: disdegna l’Ue, ma l’approva quando stanzia dei fondi. In ogni caso, lui saprebbe fare meglio. Non è chiaro quindi perché ufficialmente si sia chiamato fuori dalla politica italiana…
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Alessandro Di Battista, è facile giocare con le responsabilità altrui
In sostanza, dopo non aver fatto nulla durante l’emergenza coronavirus (se non criticare), e nemmeno durante le trattative con l’Unione europea per riuscire a ottenere i Recovery Fund, ora pretende anche di spiegare al presidente del Consiglio Giuseppe Conte come spendere i soldi che arriveranno. Il tutto l’ha dichiarato durante un’intervista rilasciata a Il fatto quotidiano, che parte così: “E’ stato un risultato eccellente. Questo è il primo tempo della partita, e stiamo vincendo. Vinceremo il secondo se l’Europa abolirà il Patto di Stabilità. Sono preoccupato dal fatto che tra qualche anno, qualche paese europeo possa svegliarsi e provare a rinfacciare all’Italia il suo indebitamento”.
E non si tratta delle condizionali legate al Recovery Fund: secondo Di Battista il problema “resta proprio il Patto di Stabilità, fatto di regole ormai obsolete di oltre 20 anni fa, e sono contento che Luigi Di Maio la pensi come me. Mi fiderò totalmente dell’Unione europea solo quando se ne sarà liberata”. Ciò che non torna, però, è che a periodi alterni il pentastellato che negli ultimi anni si è ritirato in giro per il mondo, balli tra l’appoggio nei confronti dell’Unione europea e la volontà di uscirne definitivamente. In base a quello che è più comodo.