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Andrea De Carlo “Il teatro dei sogni” in libreria: «Il Covid lascerà lunghe tracce nella nostra vita»

06/10/2020 18:18 - Aggiornamento 06/10/2020 18:24

Su “Libreriamo” l’intervista allo scrittore Andrea De Carlo, che ha dato alle stampe lo scorso 24 settembre “Il teatro dei sogni”, edito dalla Nave di Teseo. Un libro, con cui, come si legge nel retro-copertina, lo scrittore “applica le sue capacità di osservazione sociale e di indagine psicologica a un romanzo fortemente contemporaneo, polemico ed esilarante, che scava nelle ragioni dei quattro protagonisti e ne fa emergere verità, segreti, ambizioni, paure e sogni sopiti”. Il volume ha per protagonista Veronica Del Muciaro, inviata di un programma tv di grandi ascolti. Una mattina di gennaio la donna sta per morire soffocata da una brioche in un caffè storico di Suverso. A salvarla uno strano e affascinante archeologo, il marchese Guiscardo Guidarini. Questi le rivela di aver riportato alla luce un importante sito. L’inviata scopre di cosa si tratta e lo rende pubblico in diretta tv, scatenando una furiosa competizione tra comuni, partiti rivali, giornalisti e autorità scientifiche.

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Andrea de carlo

Andrea De Carlo “Il teatro dei sogni” in libreria: «Il Covid lascerà lunghe tracce nella nostra vita»

Andrea De Carlo ha spiegato a cosa allude “Il teatro dei sogni”, cosa si nasconde dietro al titolo del suo ultimo libro: «C’è un teatro di tipo ellenistico che un archeologo riporta alla luce nel parco della sua proprietà. Poi c’è il teatro più vasto in cui i diversi personaggi del romanzo mettono in scena le loro ambizioni, le loro pretese, i loro conflitti. Infine c’è infine il teatro metaforico del nostro paese, che io racconto nelle sue rappresentazioni di politica e costume». Nel libro è presente anche un’allegoria della classe politica odierna, a cui lo scrittore rimprovera: «L’incompetenza, l’improvvisazione, la tendenza a fomentare le paure e i risentimenti dell’elettorato per ricavare vantaggi a breve termine. Ma soprattutto l’incapacità di sviluppare progetti a lungo respiro». 

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«L’ombra della pandemia è entrata nel mio romanzo, in forma di un’ombra che si può intuire appena sotto la superficie»

Nelle battute conclusive Andrea De Carlo, già noto per romanzi di successo come “Due di due” e “Treno di panna”, ha parlato delle conseguenze dell’emergenza sanitaria sulla scrittura. «Ne ha già avute, e ne avrà ancora, a tanti livelli. L’ombra della pandemia è entrata nel mio romanzo, in forma di un’ombra. Che si può intuire appena sotto la superficie satirica e a tratti farsesca della vicenda. Sono sicuro che succederà lo stesso ad altri autori, perché questa esperienza lascerà lunghe tracce nella nostra vita, e dunque anche nella letteratura in cui la vita si riflette», ha concluso lo scrittore. Leggi anche l’articolo —> Ken Follett: «Siamo alla morte della democrazia, i paesi stanno perdendo la propria libertà»

 

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