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Maxi processo per gli attentati di Parigi del 13 novembre 2015: tra gli imputati c’è solo uno dei terroristi, Salah Abdselam

08/09/2021 15:15

Si è aperto oggi, 8 agosto 2021, il maxi processo per gli attentati avvenuti a Parigi il 13 novembre 2015. Tra i 14 imputati presenti c’è anche l’unico dei 10 kamikaze del commando che è sopravvissuto, il franco-marocchino Salah Abdselam. (Continua a leggere dopo la foto)

Maxi processo Parigi

Maxi processo per gli attentati al Bataclan di Parigi: tra gli imputati c’è il terrorista Salah Abdselam

Oggi, 8 agosto 2021, nella nuova aula bunker costruita nel palazzo di giustizia di Parigi, si è aperto il maxi processo contro gli autori delle stragi terroristiche avvenute il 13 novembre 2015 allo Stade de France, al Bataclan e davanti ai bistrot parigini. Gli imputati sono 14 e tra questi c’è anche l’unico dei 10 kamikaze del commando che è sopravvissuto, il franco-marocchino Salah Abdselam. Il terrorista è detenuto da cinque anni in un carcere di massima sicurezza. Il giudice Jean-Louis Peries presiede il processo. “La mia ambizione è quella di diventare un combattente dello Stato Islamico”, ha detto Salah Abdselam, imputato chiave nel processo. Abdselam ha parlato per primo. Gli imputati sono stati chiamati in ordine alfabetico. All’attentatore è stato chiesto di identificarsi e la sua professione. Gli imputati sono stati condotti uno ad uno in una teca di vetro al lato dell’aula, circondati da ufficiali armati.

I più gravi atti terroristici mai perpetrati sul suolo francese

Gli atti terroristici avvenuti in data 13 novembre 2015 sono stati i più gravi mai perpetrati sul suolo francese. I morti innocenti furono 130 (più 7 attentatori) e i feriti 350. Tra i vari attentati c’è stato anche quello al teatro Bataclan, avvenuto durante un concerto rock. 20 dei terroristi saranno nella gabbia degli imputati al maxi processo. Tra questi c’è l’unico superstite del commando di affiliati all’Isis che agirono in quella notte di sangue: Salah Abdselam. Abdselam è nato il 15 settembre 1989 a Bruxelles, franco-marocchino, era amico di infanzia di Abdelhamid Abaaoud, coordinatore di diversi attentati in Europa e capo operativo del commando del 13 novembre 2015. Il fratello maggiore di Salah Abdselam morì facendosi esplodere davanti a una delle terrazze parigine su cui gli attentatori aprirono il fuoco il 13 novembre.

Salah Abdselam rinunciò a immolarsi come gli altri membri del commando per motivi che restano ancora sconosciuti. Dal suo arresto è rimasto sistematicamente in silenzio davanti ai giudici o davanti al processo che è avvenuto a Bruxelles nel 2018. Proprio in quel processo fu condannato a 20 anni per aver sparato agli agenti di polizia pochi giorni prima del suo arresto in Belgio, il 18 marzo 2016.

Gli imputati

Salah Abdselam deve ancora essere processato in Belgio, probabilmente al termine del 2022, per il duplice attentato che nel marzo del 2016 ha ucciso 32 persone all’aeroporto e in una metropolitana di Bruxelles. Gli altri imputati presenti al processo sono quasi tutti complici con ruoli logistici che aiutarono a portare a termine gli attentati. Tra questi c’è Mohamed Abrin, 36 anni, di origini belga-marocchine, che è stato processato per aver accompagnato il commando del 13 novembre a Parigi e aver contribuito al loro finanziamento e alla fornitura di armi. Mohamed Abrin ha ammesso di essere andato a prendere in macchina Salah Abdselam la sera degli attentati per poi riportarlo in Belgio. Il terrorista è stato arrestato in Belgio il 14 novembre 2015 ed è stato estradato in Francia nel luglio del 2016, dove da allora è in carcere.