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Augias: “Calabria terra perduta”, Spirlì: “Chieda scusa ai calabresi”

23/01/2021 16:51 - Aggiornamento 24/01/2021 09:57

Il giornalista Corrado Augias ha parlato della Calabria come di una “terra perduta”, “irrecuperabile”. Lo ha detto all’indomani dell’inchiesta contro la ‘ndrangheta “Basso profilo”, condotta dal procuratore Nicola Gratteri. Ora il presidente calabrese richiede delle scuse a tutta la Calabria da parte di Augias. “Atroce destino di chi subisce gli assalti di un’età che galoppa”, scrive Spirlì.

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Corrado Augias

Le parole di Augias sulla Calabria

“La Calabria è purtroppo una terra perduta, questa inchiesta e anche il maxi processo in corso, del quale i media non hanno parlato a sufficienza, lo dimostrano”. Così ha commentato il giornalista Augias ospite della trasmissione ‘Quante Storie’ su Rai 3. “La mia opinione personale vale poco, vale quello che vale, è un sentimento, non un’affermazione politica”, ha proseguito Augias nel suo solito tono pacato. “Io ho il sentimento che la Calabria sia irrecuperabile. L’ho visto anche in occasione delle ultime elezioni, avevano un candidato ottimo, un imprenditore calabrese forte, che resta lì nonostante i rischi che corre, che dà lavoro: lo hanno escluso, hanno eletto un’altra persona che sfortunatamente è mancata. Detto questo, le inchieste di Gratteri vanno seguite con attenzione. Gratteri è calabrese, un altro uomo che è voluto restare in Calabria, fa una vita d’inferno, vive con 4 carabinieri intorno…”.

Calabria zona rossa

Spirlì: “La stupidità umana perde sempre”

La risposta tagliente del governatore Spirlì non ha tardato ad arrivare, per mezzo di una nota stampa. “Ho imparato dalla mia fede a essere compassionevole con la gente che soffre, soprattutto di disturbi mentali. Chi offende parte certamente da questa patologia: quando la mente patisce, la lingua aggredisce. Nemmeno Corrado Augias sfugge all’atroce destino di chi subisce gli assalti di un’età che galoppa e di una mente che arranca. Offendere la Calabria e tutti i calabresi, considerandoli irrecuperabili e fuori regola, significa non essere tanto lucidi da poter constatare quanto questa terra sia uguale, nei comportamenti e nei sentimenti, al resto del creato”.

“Il bene e il male – continua Spirlì – lottano da quel primo giorno, in ogni angolo dell’universo: a volte vince l’uno, a volte l’altro. Chi perde sempre è la stupidità umana. Che, constato, è ben distribuita, purtroppo, su una buona parte di umanità. Mi auguro che Augias trovi, tra le pieghe del suo caos interiore, il tempo e i modi per chiedere scusa alla Calabria e ai calabresi, alla storia, al presente e all’avvenire di una terra che, prima del suo ultimo sproloquio televisivo, non conosceva l’esistenza di questo signore”. >> Tutte le news 

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