Bonus 200 euro a chi spetta? Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto legge Aiuti, sono arrivati ulteriori delucidazioni sulle modalità con le quali verrà erogata l’agevolazione pensata dal governo Draghi per limitare gli effetti del rincaro dei prezzi sulle famiglie. Alcune persone che si aspettavano di trovare l’aiuto in busta paga potrebbero però rimanere deluse. A chiarire questo punto «Qui Finanza», ma anche altri giornali italiani, come «Il Sole 24 Ore», che hanno sentito alcuni commercialisti, tempestati di telefonate in queste ore da clienti che vogliono saperne di più sul bonus una tantum che dovrebbe arrivare a luglio 2022.
Bonus 200, ecco chi rischia di essere escluso: beffa per alcuni lavoratori
All’articolo 31 si legge che “ai lavoratori dipendenti di cui all’articolo 1, comma 121, della legge 30 dicembre 2021, numero 234, non titolari dei trattamenti di cui all’articolo 32 e che nel primo quadrimestre dell’anno 2022 hanno beneficiato dell’esonero di cui al predetto comma 121, per almeno una mensilità è riconosciuta per il tramite dei datori di lavoro nella retribuzione erogata nel mese di luglio 2022, una somma a titolo di indennità una tantum di importo pari a 200 euro”. Come spiega «Qui Finanza» la normativa in questione concerne la riduzione contributiva prevista dalla Legge di bilancio 2022 nel caso in cui “la retribuzione imponibile, parametrata su base mensile per tredici mensilità, non ecceda l’importo mensile di 2.692 euro, maggiorato, per la competenza del mese di dicembre, del rateo di tredicesima”.
I chiarimenti del «Sole24Ore», ecco due esempi
In altre parole, come spiega «Il Sole 24 ore», si è deciso di non vincolare l’erogazione del bonus al reddito dei lavoratori dipendenti, ma all’eventualità che abbiano beneficiato di questa riduzione contributiva per almeno una mensilità nel primo quadrimestre dell’anno. Dunque da gennaio ad aprile. Il «Sole 24 ore» cita due esempi: un impiegato nel settore del commercio, con una retribuzione mensile lorda di 4mila euro e un evento di malattia indennizzato dall’Inps a febbraio, e un dipendente con condizioni simili ma che lavora in un settore dove la malattia non è a carico dell’Inps. Nel primo caso, spiega la testata, la persona in questione non potrebbe beneficare della riduzione ma, proprio a causa della malattia e dei conti che vengono fatti in busta paga in questi casi, gli è stata riconosciuta per una mensilità. Ora ha quindi diritto al bonus da 200 euro.
Nel secondo caso, invece, il dipendente non riceverà nulla perché ha continuato a percepire la retribuzione dal suo datore di lavoro anche nei giorni di malattia e non ha beneficiato della riduzione contributiva. Gli stessi esempi sono stati riferiti anche da «SkyTg24». Rischiano di essere tagliati fuori anche i docenti non di ruolo il cui contratto scade a giugno. Difatti non essendo più in servizio, non potranno ricevere l’indennità dall’istituto scolastico. E neppure dall’Inps poiché godrebbero della Naspi solo a partire da luglio del 2022. Leggi anche l’articolo —> Bonus trasporti da 60 euro: che cos’è e chi può richiederlo