Il 2026 si profila come un anno di transizione per il sistema dei bonus fiscali italiani. Non un’esplosione di nuove agevolazioni, ma nemmeno un taglio netto come molti temevano. La Legge di Bilancio 2026, ancora in fase di approvazione parlamentare, ridisegna il perimetro degli incentivi con una logica più selettiva, puntando sulla continuità di alcune misure storiche, sull’introduzione di interventi mirati e sull’uscita di scena di bonus considerati ormai insostenibili dal punto di vista finanziario.
Secondo l’analisi pubblicata da Brocardi.it, il quadro che emerge è fatto di conferme, rimodulazioni e addii, con un’attenzione particolare alle famiglie economicamente fragili e al settore casa, ma con risorse più limitate rispetto agli anni passati.
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Bonus 2026: una manovra di equilibrio tra continuità e tagli
Il capitolo dei bonus è uno dei più osservati nella Legge di Bilancio perché incide direttamente sulla vita quotidiana di milioni di cittadini. Nel 2026 il governo sceglie una strada prudente: mantenere in vita gli strumenti più utilizzati, riducendo progressivamente quelli più costosi e introducendo agevolazioni automatiche legate all’ISEE.
Non c’è un singolo bonus simbolo del 2026. Piuttosto, emerge una strategia che privilegia l’efficacia rispetto alla quantità, con misure meno frammentate e una maggiore integrazione con le banche dati fiscali e previdenziali.
Bonus ristrutturazione ed ecobonus: confermati anche nel 2026
Tra le conferme più importanti ci sono il bonus ristrutturazione e l’ecobonus, che proseguiranno anche nel 2026 con il cosiddetto schema “a due corsie”.
La distinzione resta netta:
Per l’abitazione principale la detrazione rimane al 50%, mantenendo quindi un livello di incentivo significativo per chi interviene sulla prima casa.
Per le seconde case e gli immobili diversi l’aliquota scende drasticamente al 30%, segnando un ulteriore passo verso la selettività delle agevolazioni.
Si tratta di una conferma attesa, ma anche di un segnale politico chiaro: le risorse vengono concentrate sull’abitazione principale, mentre gli interventi su immobili non residenziali perdono centralità.
Superbonus: resta solo la coda post-sisma
Il Superbonus, protagonista assoluto degli anni precedenti, nel 2026 sopravvive solo in forma residuale. L’agevolazione resterà limitata esclusivamente agli interventi di ricostruzione post-sismica nei comuni del cratere di Lazio, Marche, Umbria e Abruzzo.
Per tutti gli altri casi, la misura si esaurisce definitivamente. Un passaggio che segna la fine di una stagione straordinaria di incentivi edilizi e l’avvio di una fase più ordinaria, con detrazioni meno generose ma più sostenibili.
Bonus barriere architettoniche: addio nel 2026
Tra le uscite di scena più nette c’è il bonus barriere architettoniche. La misura, che aveva favorito interventi per l’accessibilità degli edifici, non viene prorogata e scade definitivamente.
La decisione solleva perplessità, soprattutto per l’impatto su anziani e persone con disabilità, ma rientra nella logica di riduzione delle agevolazioni considerate meno prioritarie dal punto di vista dei conti pubblici.
Bonus elettrodomestici: proroga incerta
Il bonus elettrodomestici, introdotto nel 2025 sotto forma di voucher, è uno dei dossier ancora aperti. La misura ha avuto una partenza ritardata e una copertura finanziaria giudicata fragile.
Nel dibattito parlamentare si parla di una possibile proroga, ma secondo Brocardi l’esito non è affatto scontato. Senza nuove risorse, il bonus rischia di non essere confermato nel 2026.
La vera novità del 2026: debutta il bonus TARI
La novità più rilevante sul piano sociale è l’introduzione del bonus TARI. Dal 2026 è previsto uno sconto automatico sulla tassa rifiuti per i nuclei familiari economicamente più fragili.
I criteri sono chiari:
Beneficiari: famiglie con ISEE fino a 9.530 euro.
Agevolazione: riduzione del 25% sulla TARI.
L’aspetto più innovativo è la modalità di accesso. Non è prevista alcuna domanda da parte del cittadino. Il riconoscimento avviene d’ufficio, con i Comuni che individuano i beneficiari utilizzando i dati ISEE forniti dall’INPS, secondo un meccanismo simile a quello dei bonus sociali luce e gas.
Bonus bollette extra: non ci sarà nel 2026
Accanto alle novità, arriva anche un addio. Nel 2026 non sarà rinnovato il bonus bollette “extra” introdotto nel primo trimestre 2025.
Quella misura aveva ampliato temporaneamente la platea dei beneficiari fino a un ISEE di 25.000 euro, con uno sconto di 200 euro. Dal prossimo anno, questo strumento non sarà più disponibile.
Bonus famiglia: conferme e potenziamenti
Il capitolo famiglia resta uno dei pilastri della manovra. Nel 2026 vengono confermate diverse misure già esistenti, con alcuni potenziamenti mirati.
Restano in vigore:
- L’assegno unico universale.
- Il bonus asilo nido.
- Il bonus nuovi nati.
Particolare attenzione viene data alle madri lavoratrici. Il bonus mamme viene confermato e rafforzato, con un perimetro che riguarda:
- Madri con almeno due figli fino a 10 anni.
- Madri con tre figli fino a 18 anni.
- L’importo mensile ipotizzato sale da 40 a 60 euro.
Congedi parentali: più tempo e più tutele
Nel 2026 è previsto anche un ampliamento dei congedi parentali. La possibilità di utilizzo viene estesa fino ai 14 anni del figlio o della figlia.
Viene inoltre confermata la misura che prevede il terzo mese di congedo indennizzato all’80% anziché al 30%, un intervento che incide concretamente sul reddito delle famiglie nei primi anni di vita dei figli.
Carta “Dedicata a te”: confermata
La carta “Dedicata a te”, pensata come sostegno per i nuclei con ISEE basso, viene confermata anche per il 2026 e il 2027.
Si tratta di una misura che non assume la forma di detrazione fiscale, ma di un contributo diretto, destinato a sostenere le spese essenziali delle famiglie più fragili.
Bonus sport figli: non rinnovato
Tra le misure che non vedranno il 2026 c’è il bonus sport per i figli. Nel 2025 consentiva di ottenere fino a 300 euro per attività sportive nella fascia 6-14 anni.
Secondo Brocardi, la misura non viene prorogata, segnando un arretramento nel sostegno alle attività extrascolastiche.
ISEE 2026: cambia la franchigia sulla prima casa
Un intervento tecnico ma di grande impatto riguarda l’ISEE. Dal 2026 la franchigia sulla prima casa viene innalzata a 91.500 euro, con un incremento di 2.500 euro per ogni figlio convivente successivo al primo.
Questa modifica incide su molte prestazioni collegate all’ISEE, tra cui ADI, SFL, assegno unico, bonus nido e bonus nuovi nati. Resta però l’incognita sui tempi di piena applicazione operativa.
Bonus 2026: cosa sapere prima di fare programmi
Il quadro dei bonus 2026 restituisce l’immagine di una manovra meno espansiva, ma più mirata. Non ci sono interventi clamorosi, ma una serie di aggiustamenti che ridisegnano l’accesso alle agevolazioni.
È fondamentale ricordare che molte misure sono ancora legate all’approvazione definitiva della Legge di Bilancio. Fino alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, alcune previsioni potrebbero subire modifiche.
Il punto finale
Il 2026 non sarà l’anno dei bonus “facili”, ma nemmeno quello del loro azzeramento. Tra conferme, nuove introduzioni e addii, il sistema degli incentivi cambia pelle, puntando su automatismi, selettività e sostenibilità finanziaria.
Chi rientra nelle fasce ISEE più basse potrà contare su nuove tutele, come il bonus TARI, mentre chi investe sulla casa dovrà fare i conti con aliquote più contenute. Una manovra che non entusiasma, ma che prova a reggere l’equilibrio tra esigenze sociali e vincoli di bilancio.
