Un sondaggio realizzato lo scorso 24 giugno da Bidimedia ha messo in luce un aspetto finora trascurato dalla maggior parte degli analisti politici. In Italia lo spazio politico per una destra non appiattita sulle posizioni sovraniste e populiste di Lega e Fratelli d’Italia esiste ancora ed è più ampio di quel che si pensi. (Continua a leggere dopo la foto)
Buona Destra sondaggi: il caso della rilevazione Bidimedia sui “contrari alla federazione del centrodestra”
Di cosa parliamo? Nel citato sondaggio Bidimedia, le intenzioni di voto per un ipotetico partito o movimento sostenuto dai “contrari alla federazione del centrodestra” fortemente voluta da Salvini e Berlusconi raggiungono il 4,8%. Una cifra molto significativa, che rappresenta i due terzi del bacino attuale di voti di Forza Italia. Con buona pace del Cavaliere, disposto a sacrificare l’ala liberale degli azzurri pur di non perdere il “treno populista”.
C’è dunque, a destra, un elettorato silente per molti anni che ora, invece, sta timidamente riprendendo voce. Se ne sono accorti da tempo anche in Forza Italia: primo fra tutti Toti, per passare poi a Mara Carfagna e Brugnaro. Ma al di fuori dell’alveo tradizionale del Centrodestra storico, la cui formula non è semplicemente logora ma “morta” nei fatti per volere del duo Salvini-Meloni, c’è un universo in forte movimento. E’ quello dei liberal-conservatori, non rappresentato in Italia, caso unico in Europa dove nei paesi che contano (Francia e Germania) la destra liberale è maggioritaria, governa e si guarda bene dall’allearsi con i sovranisti emuli di Orban.
C’è la possibilità di mettere insieme questa galassia sulla base di un insieme di valori semplici ma forti, basati su una visione comune di futuro? E’ quello che sta cercando di fare la Buona Destra di Filippo Rossi. Presentata ufficialmente a Roma venerdì 25 giugno, fondata dal giornalista e scrittore autore di “Dalla parte di Jekill – manifesto per una Buona Destra”, la nuova formazione politica punta apertamente ad unire le forze conservatrici e liberali di destra che si oppongono alla deriva populista promossa dall’attuale Centrodestra.
Una visione miope, come la definisce il fondatore di BD Filippo Rossi. Il sovranismo e il populismo “caciottari” che stiamo sperimentando in Italia non hanno futuro, semplicemente perché non sono capaci di alcuna visione del futuro. I populisti vivono di emergenze, alimentando le paure degli elettori, strumentalizzandole. Ma non offrono alcuna soluzione, perché le soluzioni costano “fatica, dialogo, compromesso”. Più facile vivere di slogan. Ma la vita dei campioni di slogan può anche essere molto breve, come quella di una cicala.
La sfida che sta lanciando la Buona Destra è di quelle epiche. In Italia i liberali sono sempre stati ai margini, dal pentapartito fino a Forza Italia, che si è rivelata incapace (al di là dei proclami) di essere liberale nei fatti e nelle scelte politiche. Ma è anche una sfida che ha fascino e potenziale: perché parla di futuro e di progetti, parla di decisioni, parla di libertà e identità, quindi di Patria. Sono punti fermi che fanno parte del bagaglio culturale di moltissimi italiani, di tutte le generazioni. Siamo sicuri siano ben di più di quel timido 5% visto dai primi sondaggi.