“Volodymyr Zelensky sa perfettamente che il nostro Paese è quello che ci rimette maggiormente con le sanzioni inflitte alla Russia e che quindi è quello più interessato alla pace in tempi rapidi”. Con queste parole Massimo Cacciari ha commentato in un’intervista ad «Affari Italiani» il discorso che il presidente ucraino ha tenuto davanti ai parlamentari italiani nella mattinata di ieri. Il filosofo, scendendo poi nel dettaglio ha chiarito perché, secondo lui, Zelensky ha parlato di pace e non di guerra: “Probabilmente è indice del fatto, e dobbiamo tutti augurarcelo, che dietro le quinte proseguono in qualche modo e su qualche tavolo trattative segrete”.
Cacciari: “Zelensky cela trattative segrete”, l’indizio alla Camera che non lascia dubbi
“Ad esempio, la Gran Bretagna non ha alcun interesse a che si arrivi rapidamente alla pace perché non subisce alcuna conseguenza dalle sanzioni economiche e infatti durante il suo intervento al Parlamento britannico Zelensky ha parlato di guerra e della necessità di sconfiggere la Russia”, ha dichiarato sempre Massimo Cacciari. A proposito del premier Draghi, che si è detto favorevole all’ingresso dell’Ucraina nell’Unione europea e all’invio di altri aiuti militari alla resistenza di Kiev, l’ex sindaco ha aggiunto: “Segue la linea dell’Europa e che in questa fase occorre tenere, abbastanza scontato. Dopo che l’Unione ha accolto tutti dovremmo dire no agli ucraini? Sarebbe riprovevole, sia eticamente sia politicamente”.
“I Russi non usciranno mai sconfitti”
Tornando a parlare di Zelensky Cacciari ha aggiunto: “In uno scontro come questo le dichiarazioni pubbliche sono una cosa, poi, solitamente e possiamo augurarcelo dopo le parole di Zelensky alla Camera, ci sono anche trattative che non conosciamo per arrivare alla fine del conflitto. Altrimenti qual è l’alternativa? Una guerra che durerà chissà quanto tempo”. E ancora: “Come in tutte le guerre in pubblico si recita la commedia e dietro le quinte ci sono i tavoli per le vere trattative. Ci sono anche in questo caso? Speriamo. I russi non usciranno mai sconfitti, nemmeno l’anima bella più candida e ingenua può immaginare un ritiro unilaterale delle truppe di Mosca. Se aspettiamo che ci sia un vincitore dal punto di vista militare avremo solo un Paese devastato, l’Ucraina, e l’effetto boomerang delle sanzioni per alcuni Paesi occidentali, non per tutti. E tra questi in prima fila Italia e Germania, non certo Stati Uniti, Gran Bretagna e Francia”. Leggi anche l’articolo —> Ucraina, Draghi intervento alla Camera: «Di fronte a massacri, aiuti anche militari»