Terremoto Campi Flegrei, “Se c’è un’emergenza si salvi chi può”. E’ il titolo di un servizio video di “Striscia La Notizia”, firmato dall’inviato campano Luca Abete, che pone appunto l’accento sul piano di emergenza in caso di un grave terremoto nella zona dei Campi Flegrei. Una circostanza, questa, difficile da prevedere ma certo non improbabile come dimostra lo storico dell’attività sismica nella zona, una delle più attive in Italia, anche negli ultimi giorni. Ma davvero se accadesse un forte evento sismico saremmo al “si salvi chi può”? Partiamo dal servizio di “Striscia La Notizia” e cerchiamo di capirne di più.
Secondo il TG satirico di Mediaset, che già si era occupato dell’argomento nel 2015, il piano nazionale di Protezione Civile Campi Flegrei è stato creato solo dopo quella prima edizione del servizio di Abete e poi aggiornato più volte negli anni successivi. E’ consultabile sul sito della Protezione Civile nazionale e siamo andati a leggercelo. Innanzitutto specifica chiaramente quale sia la “zona rossa”, richiamata anche nel servizio di “Striscia”.
Ebbene, si legge testualmente sul sito della protezione civile nazionale: “La zona rossa è l’area per cui l’evacuazione preventiva è, in caso di “allarme”, l’unica misura di salvaguardia per la popolazione. È infatti esposta al pericolo di invasione di flussi piroclastici che, per le loro elevate temperature e velocità, rappresentano il fenomeno più pericoloso per le persone. Sono ricompresi in zona rossa i comuni di Pozzuoli, Bacoli, Monte di Procida e Quarto, per intero; parte dei Comuni di Giugliano in Campania, di Marano di Napoli e alcune municipalità del Comune di Napoli. Nell’area vivono circa 500mila abitanti”.
La prima domanda che si fa l’inviato di Mediaset è: il COC, cioè il Centro Operativo Comunale della Protezione Civile, sa cosa dire in caso di emergenza ai cittadini dei comuni e dei quartieri della città di Napoli che ricadono nella zona rossa? La risposta se l’è fatta dare dai diretti interessati, o almeno, da uno di loro, il responsabile di uno dei COC della zona rossa dei Flegrei. “Io posso dirle che per poterle rispondere dobbiamo prendere il piano attuale e leggercelo”, afferma in modo lapalissiano la prima interpellata.
Poi prosegue tra lo sconcerto divertito di Luca Abete: “Dobbiamo leggercelo insieme perché manco io lo conosco…”. Passa poi a lamentarsi delle “scartoffie” della burocrazia che sommergerebbe l’ufficio del COC in cui opera. “Se ci sarà l’evacuazione di 60mila persone, si salvi chi può”, è stata la chiosa tra l’ironico e il catastrofista dell’impiegata che tuttavia, dato il ruolo che ricopre, avrebbe dovuto forse utilizzare maggiore cautela soprattutto quando ha affermato di non conoscere il piano di evacuazione di cui dovrebbe essere una coordinatrice. Stessa risposta anche nell’ufficio di un altro comune della cintura napoletana, che succede in caso di ordine di evacuazione? “Io non lo so, che ti devo dire. Non sappiamo niente nemmeno noi”, la risposta dell’impiegato.
Fin qui “Striscia” che svolge sempre un lavoro utile per destare attenzione sui problemi. Ma sensazionalismi e autogol a parte, è bene ricordare che la Regione Campania sta per compiere un passo importante per avere certezza che il delicato meccanismo del piano di evacuazione per le zone rosse dei Flegrei sia davvero attuabile. La prossima settimana e in particolare dal 16 al 20 ottobre 2023, proprio durante la “settimana nazionale della protezione civile”, si svolgerà l’esercitazione di evacuazione ai Campi Flegrei.
Si legge sul sito della Regione: “Nell’ambito delle attività previste (dalla settimana nazionale della protezione civile, ndr), si svolgerà in Campania l’esercitazione nazionale sul rischio vulcanico ai Campi Flegrei in programma dal 16 al 20 ottobre con una prova pratica di evacuazione della zona Rossa che coinvolgerà attivamente i cittadini. L’esercitazione sarà un’occasione importante per testare il modello di intervento per i Campi Flegrei, aggiornare le pianificazioni di settore per il rischio vulcanico e approfondire le attività di valutazione per il passaggio dei livelli di allerta. All’esercitazione #ExeFlegrei19 partecipano tutti i 7 Comuni della Zona Rossa dei Campi Flegrei”.
Attendiamo dunque lo svolgimento di questa importante esercitazione prima di trarre conclusioni. Certo, il servizio di “Striscia La Notizia” ha sollevato più di un dubbio sulla preparazione delle strutture locali, e soprattutto della cittadinanza, ad un evento improvviso. Immaginate anche voi la difficoltà di evacuare oltre 500mila persone in poco tempo in un’area geografica molto ristretta. Come detto pur non essendo prevedibile con certezza, un evento sismico che comporti l’evacuazione immediata della zona rossa attorno ai Flegrei rientra tra le possibilità, ed è certificato dall’analisi dei dati storici sulla sismicità di questo territorio tanto fragile quanto densamente popolato.