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Cassa integrazione e sussidi non ancora pagati, ecco perché: pronta denuncia per l’Inps

05/05/2020 10:03 - Aggiornamento 05/05/2020 10:09

Volano stracci tra l’Inps e la Regione Lombardia, la quale si è detta pronta a querelare l’Istituto nazionale della previdenza sociale, alla cui guida c’è Pasquale Tridico. Tante promesse cadute nel vuoto, che hanno fatto ‘spazientire’ il governatore Attilio Fontana, che spiega come i ritardi possano esasperare ancor di più tutte quelle persone già coinvolte in un’emergenza sanitaria senza precedenti. A dare la notizia “Il Giornale”, che dedica un pezzo al problema della cassa integrazione e i sussidi non ancora pagati. Siamo agli inizi della fase 2 eppure c’è chi purtroppo ancora deve fare i conti con difficoltà legate alla fase 1. Lacune gravi che non riguardano però la sola regione Lombardia, ma buona parte di Italia.

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Cassa integrazione e sussidi non ancora pagati, ecco perché: pronta denuncia per l’Inps

In Italia sono molte le domande bloccate e i lavoratori chiedono risposte. Ritardi diffusi in Piemonte, Emilia Romagna, Sicilia. Nei giorni scorsi sono stati rivolti numerosi appelli al governo e all’Istituto di previdenza, proprio per capire cos’è che non sta funzionando. Anche perché la non rosea situazione economica rischia di suscitare malcontento tra la gente: migliaia di persone sono a casa impossibilitate a lavorare; centinaia di aziende poi, cessata la loro attività, stanno rinunciando ad una cospicua parte del proprio fatturato. Il premier Conte ha chiesto scusa agli Italiani, ma nulla è cambiato: i soldi non sono arrivati. L’Inps ha specificato che i ritardi sarebbero da imputare alle regioni che non hanno trasmesso le richieste o che non lo hanno fatto nei tempi previsti. Ma la Regione Lombardia non ci sta e in una nota ha specificato: «Ormai da settimane assistiamo a un quotidiano scaricabarile da parte dell’Inps sulle Regioni per giustificare i mancati pagamenti della cassa integrazione che il governo aveva assicurato sarebbero avvenuti entro fine aprile. L’ultima evidenza della confusione che regna all’Inps e, che genera la diffusione di vere e proprie fake news, lo si trova sul proprio sito. E riguarda report giornaliero appena pubblicato».

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Regione Lombardia sul piede di guerra: «Basta con questo quotidiano scaricabarile»

Nella nota della Regione Lombardia pubblicata in queste ore, riportata da ‘Il Giornale’, si legge di «anomalie»: «Non si capisce come mai solo in corrispondenza della Lombardia ci siano due righe con numeri di pratica diversi: in una, risultano decretate da Regione appena 37 domande di cui autorizzate 33. Nell’altra, 19.807 di cui autorizzate 6.484. Mentre i decreti trasmessi dagli uffici regionali sono 48.209 come risulta dal sito di Regione Lombardia dove sono pubblicati i dati assieme agli stessi decreti». E ancora: «Stranamente è cambiata anche la struttura dell’intero report dell’Inps: la tabella relativa alle domande gestite dalle Regioni al 27 aprile aveva tre colonne in più, in cui veniva pubblicato anche il numero delle prestazioni già pagate dalla stessa Inps e dei lavoratori beneficiari»leggi anche l’articolo —> Coronavirus Decreto aprile famiglie: «Reddito emergenza fino a 800 euro e nuovi bonus»