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Come gestire la campagna di Digital PR?

08/09/2022 09:56

Negli anni passati, la comunicazione era molto più semplice e seguiva logiche quasi sempre lineari: le aziende che avevano bisogno di far passare il loro messaggio, e di conseguenza vendere i loro prodotti, al pubblico, si rivolgevano ai media meglio noti come “tradizionali”: televisione, stampa, affissioni, radio.

Ovviamente, con l’arrivo del digitale, in particolare dell’era di internet, di Google, e soprattutto dei social network, anche il mondo delle PR (Pubbliche Relazioni) ha dovuto necessariamente cambiare pelle e adattarsi all’evolversi delle cose.

La grande sfida che si è palesata all’orizzonte è stata quella di unire i canali tradizionali, che abbiamo citato poco fa, con i new media. Questo ha segnato anche un cambio di paradigma. 

Un’agenzia di Digital PR rappresenta un’evoluzione di un’agenzia PR. Come è facilmente intuibile, il termine “Digital” indica una fusione, una coesione, fra le PR per così dire “classiche” e quelle moderne che si servono di nuovi mezzi e che, in un certo senso, perseguono anche nuovi obiettivi.

Una campagna di Digital PR, infatti, oltre ad operare online, si serve di una serie di strategie particolari che portano al cliente dei vantaggi molto interessanti, a partire dalla brand awareness, la notorietà del marchio.

Costruire un rapporto di fiducia fra marca e cliente è uno degli obiettivi fondamentali di questo tipo di operazioni. Il team di lavoro dovrà assicurarsi che l’azienda in questione sia autorevole su tutti i motori di ricerca. Ovviamente, più se ne parla bene meglio è: la web reputation è, infatti, un altro valore da tenere in forte considerazione. E per far sì che un brand abbia una buona web reputation può essere importante coinvolgere anche content creator, influencer, blogger, a seconda dei casi. 

Ci sono insomma, una serie di possibilità che possiamo vagliare e che possono fare al caso nostro. L’importante è sempre tenere a mente che, come viene riportato nel nome, lo scopo ultimo delle Digital PR è coltivare relazioni, farle crescere in modo da poter rendere il brand un leader del settore di riferimento.

SEO e SEM: due strumenti di grande interesse

Come dicevamo prima, essere presenti sul web è essenziale per raggiungere un pubblico sempre più ampio. Ci sono diverse strategie che possiamo utilizzare per realizzare questo obiettivo, ma sicuramente fra gli strumenti più interessanti sono da annoverare SEO e SEM.

La “Search Engine Optimization” (SEO) si occupa di far aumentare la quantità e la qualità del traffico ad un determinato sito web, migliorando il suo posizionamento sui motori di ricerca. Un sito ottimizzato in ottica SEO viene rilevato e compreso più facilmente dagli stessi motori di ricerca e ha più possibilità di classificarsi in alto nella SERP, la Search Engine Results Page, la pagina dei risultati che si apre sul web ogni volta che cerchiamo qualcosa.

Il “Search Engine Marketing” (SEM), pur essendo un processo che per certi versi contiene il SEO, permette di targettizzare il traffico, aumentando le probabilità di conversione in modo esponenziale. È questa la ragione per cui il SEM viene considerato lo strumento più importante. In realtà, il SEO, se fatto bene, riesce comunque a favorire risultati eccellenti.

Ci sono realtà molto valide che si occupano di questo tipo di servizi. Una delle migliori è Eskimoz, un’agenzia di Milano che ha un team molto preparato e che lavora specialmente nei settori delle auto di lusso, del turismo, dell’industria, oltre a seguire numerosi progetti pubblici.

Eskimoz vanta professionisti seri e affidabili e un network molto solido, fondamentale per una società che opera in questo campo.

Digital marketing specialist: cosa fa

Il Digital PR specialist, o Digital Marketing Specialist (perché, ricordiamo, in fondo le PR sono una branca, seppur molto vasta, del marketing) è la figura che si occupa di tutte le strategie di cui finora abbiamo parlato. Non esiste un percorso di studi unico per intraprendere questo tipo di carriera, di solito gli esperti del settore hanno seguito un corso di laurea, o un master, in comunicazione. Si tratta comunque di un lavoro molto dinamico e che prevede un costante aggiornamento, ecco perché è sempre bene avere un mix di hard e soft skill, che aiutano a padroneggiare anche le situazioni più complesse.

Le mansioni di un Digital PR specialist sono diverse: deve essere in grado di trovare il creator o l’influencer che possa incarnare al meglio i valori del brand in modo da aumentarne la visibilità; deve saper ascoltare l’utenza online, monitorando le conversazioni in modo da poter intervenire in anticipo, prevenendo ed eventualmente controllando possibili crisi; deve ovviamente saper usare software che lo aiutino a svolgere i suoi compiti e a misurare l’andamento delle sue campagne; è anche importante che abbia delle doti di copywriting, in modo da rendere accattivanti e interessanti i suoi testi; deve conoscere le piattaforme social; e last but not least, deve avere una visione strategica e una grande curiosità che lo spinga a essere sempre sul pezzo. Questo è un settore dove molto si impara sul campo, giorno dopo giorno, anche perché tutto è in continua evoluzione.

L’importante lavoro della data analysis

Particolare attenzione, nella Digital PR, merita lo studio dei dati, necessari per misurare la portata della campagna. Non è sempre facilissimo tenere sotto controllo le varie metriche con cui si entra in contatto, ma ci sono un po’ di tool e di piattaforme che possono aiutare non poco in questo compito.

Per analizzare il traffico del sito web e verificarne, quindi, la brand awareness, possiamo far riferimento a Google Analytics, che riesce anche a dirci con quali keyword l’utente ha raggiunto il sito dal motore di ricerca.

Buzzsumo è invece uno strumento che tiene traccia delle condivisioni social dei contenuti del sito web in essere. Altra piattaforma molto utile in tal senso è Social Mentions, che ci fornisce una serie di metriche (Reach, Passione, Sentiment, Forza) che ci aiutano a capire il coinvolgimento degli utenti.

SeoZoom, Moz, SEMrush e simili permettono di controllare i backlink del sito web: essere menzionati costantemente sui motori di ricerca è forse la prima cosa di cui tener conto quando si avvia una campagna di Digital PR.