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Congiunti, anche i fidanzati “stabili” potranno incontrarsi dal 4 maggio

27/04/2020 19:30 - Aggiornamento 27/04/2020 19:45

Dopo la conferenza di ieri la parola “congiunti” è stata cercata più di 2 milioni di volte su Google. E’ la prima ricerca nei trend, e non è difficile capire il perché. Che cosa si intende per congiunti? E’ davvero possibile che il governo abbia pensato, in modo così spiacevole e familista, di poter permettere solo a coloro che sono legalmente uniti di incontrarsi? La cosa ovviamente ha creato un tornado di polemiche e per questo già oggi Palazzo Chigi ha fornito i primi chiarimenti: anche i fidanzati “stabili” possono vedersi. Lo stesso vale per gli “affetti stabili”: sarà divertente capire come i carabinieri dovranno certificare la “stabilità” di un rapporto…

Congiunti, i fidanzati potranno finalmente incontrarsi il 4 maggio

Ieri, durante la conferenza stampa, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha usato il termine “congiunti”. Tecnicamente, secondo l’articolo 307 del codice penale con questa parola si intendono gli “ascendenti, discendenti, il coniuge, la parte di un’unione civile tra persone dello stesso sesso, i fratelli, le sorelle, gli affini nello stesso grado, gli zii e i nipoti”. Secondo questa definizione, quindi, dovrebbero essere esclusi i partner. Stupisce molto l’utilizzo di un vocabolo di dubbia interpretazione giuridica, visto che non è assoluta la sua interpretazione in termini normativi. Oggi, però, da Palazzo Chigi hanno fatto sapere che si può andare oltre alla prima interpretazione, comprendendo anche “parenti e affini, conviventi, fidanzati stabili e affetti stabili“.

A sottolinearlo è stato il ministro delle Infrastrutture e trasporti Paola De Micheli in un collegamento tv pomeridiano: si intendono “le persone con le quali si intrattengono rapporti affettivi stabili, compresi i fidanzati”, anche se “una dicitura così ampia richiede la responsabilità individuale”. Come possano verificare chi sia un fidanzato e la stabilità della relazione, ancora, non è chiaro. Così come non è chiaro chi siano gli “affetti stabili”. Entro qualche giorno, comunque, dovrebbe giungere un’ulteriore precisazione nelle Faq del sito del governo.

Congiunti, le richieste della politica

Sono milioni le relazioni che non si basano sui legami di sangue, o su un certificato. Per questo le parole del Premier hanno suscitato tanti dubbi. Leggendo il Dpcm firmato ieri dal Presidente Conte, al primo articolo si trova: “Sono consentiti solo gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità, ovvero per motivi di salute. Si considerano necessari anche gli spostamenti per incontrare congiunti, purché venga rispettato il divieto di assembramento e il distanziamento interpersonale di almeno un metro, e vengano utilizzate protezioni delle vie respiratorie”. Insomma, potrete incontrare i vostri fidanzati che non vedete da più di 40 giorni, ma a debita distanza. E sempre che abitino nella vostra Regione: rimane infatti il divieto di spostarsi in Regioni diverse da quelle di residenza, fatta eccezione per il rientro presso il proprio domicilio.

La decisione di Palazzo Chigi, che dovrà essere confermata nei prossimi giorni sul sito del governo, potrebbe essere il frutto anche delle polemiche nate tra la maggioranza e più in generale nella politica.  Matteo Renzi, per esempio, su Twitter ha scritto: “Abbiamo fatto le unioni civili, crediamo nelle libertà, non possiamo permettere allo Stato di decidere chi dobbiamo vedere. Altro che congiunti”. “Non si può mettere in discussione se incontri Tizio o Caio, perché questo non ti compete, non tocca allo Stato“, ha aggiunto poi. E’ della stessa opinione anche il capogruppo della Camera del PD, Graziano Delrio, il quale sostiene che sia giusto aprire agli incontri tra fidanzati, includendo nella definizione anche “tutti quelli che hanno veri moti d’affetto”.

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Crosetto (FdI): “Non vorrei essere nel Carabiniere che deve verificarlo!”

“Conte ci faccia capire la ratio secondo la quale è possibile, giustamente, far visita ai parenti all’interno della propria regione, ma non alla propria fidanzata o fidanzato, se abitano al di fuori del comune di residenza. Ci auguriamo sia stata l’ennesima svista del Premier e del suo pagatissimo staff”, hanno invece scritto i deputati della Lega Paolo Tiramani e Alessandro Giglio Vigna firmatari dell’interrogazione. Con tono ironico, invece, il coordinatore nazionale di Fratelli d’Italia Guido Crosetto ha commentato: “I fidanzati sono congiunti… ma solo se la loro relazione è stabile. Non vorrei essere nel Carabiniere che deve verificarlo!”.

“Condivido la prudenza del Governo nella scelta di graduare le aperture- ha infine sottolineato la senatrice Monica Cirinnà- Allo stesso tempo, non condivido la scelta di limitare le visite in sicurezza ai soli congiunti, perché non tiene conto della pluralità delle esperienze e degli affetti”. Insomma, non ci resta che aspettare per capire come dimostrare di essere fidanzati “stabili”. >>Tutte le notizie di UrbanPost