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Coronavirus emergenza affitti privati, disperazione tra gli inquilini: «Ricontrattare con i proprietari»

14/04/2020 12:30

Coronavirus, è emergenza affitti privati: perso il lavoro, milioni di persone potrebbero rimanere anche senza una casa. D’altra parte, l’assenza di entrate economiche mette migliaia di famiglie in tutta Italia in profonda difficoltà nel fronteggiare il pagamento del canone di affitto. Sono circa 4 milioni i nuclei familiari che vivono in abitazioni prese in affitto sul mercato privato. E di questi, secondo una stima di Unione Inquilini, almeno 200 mila sono andati verso l’impossibilità di pagare il canone già a marzo. «Senza un sostegno economico, in autunno i tribunali saranno intasati da migliaia di richieste di sfratto da parte dei proprietari», ha spiegato il segretario nazionale Massimo Baldini a ilfattoquotidiano.it.

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Coronavirus, emergenza affitti: «Nessuno può dire quanto durerà questo blocco»

Sebbene nel decreto Cura Italia sia stato inserito il blocco degli sfratti per sei mesi e introdotto un credito d’imposta pari al 60% dell’affitto del mese di marzo, per le associazioni che tutelano gli inquilini serve molto di più. Inoltre, i ‘benefit’ sopra descritti sono riconosciuti solo agli esercenti. «Bisogna finanziare un contributo straordinario che sia effettivo in tempi brevi, – ha avanzato Baldini – con domande telematiche e l’erogazione delle risorse direttamente al proprietario». Lavoratori precari, lavoratori in nero, ma anche studenti fuori sede i soggetti più colpiti. «Ma l’incertezza è generale: – ha precisato Laura Grandi, segretaria toscana del Sunia (Sindacato Unitario Nazionale Inquilini e Assegnatari) – nessuno può dire quanto durerà questo blocco e cosa sarà ancora in piedi alla riapertura».

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Le regioni cercano una soluzione in attesa di misure dal Governo

Per la richiesta di sostegno al governo avviata dai sindacati bisognerà aspettare il decreto di aprile ma intanto l’esecutivo sembra aver mosso qualche passo: la commissione Bilancio del Senato ha approvato un emendamento che accelera il riparto tra le regioni dei 60 milioni del Fondo nazionale per il sostegno all’affitto, a questi si aggiungeranno i 9,5 milioni del Fondo inquilini morosi incolpevoli. Nel frattempo le regioni stanno cercando di dare un primo aiuto a chi si trova in difficoltà: le misure riguardano soprattutto la proroga dei bandi e l’anticipo dei fondi già stanziati.

La Toscana, per esempio, ha messo a disposizione 8 milioni di euro per finanziare chi ha avuto una netta diminuzione delle entrate o ha perso il lavoro, con un contributo di 300 euro al mese, per tre mesi di affitto. L’Emilia-Romagna sta pensando di anticipare la concessione agli enti locali dei 12 milioni di euro stanziati per il 2020.

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Bisogna trovare un accordo con il proprietario

In attesa di provvedimenti in materia di affitti, il consiglio di Unione Inquilini è quello di trovare un accordo con il proprietario: «Anche loro devono capire che in una situazione del genere è necessario rivedere la richiesta di affitto», sostiene Emiliano Guarnieri del Sunia di Roma. «Si può modificare il canone in maniera definitiva, oppure applicare una riduzione per alcuni mesi, fino a quando saranno effettivamente disponibili eventuali contributi». La richiesta generale è, però, quella di un patto sociale tra proprietari e inquilini per evitare che le difficoltà odierne si trasformino in sfratti per morosità. >> Coronavirus vacanze estive, si potrà andare al mare? «Aspettate a prenotare»

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