Ci stiamo domandando tutti che cosa succederà nella tanto attesa fase 2 dell’emergenza coronavirus. Ancora le disposizioni ufficiali sono poche: i cittadini, dagli imprenditori ai dipendenti, non sanno quando e come potranno riprendere le proprie attività. Sappiamo che inizierà il 4 maggio, quando una serie di permessi verranno gradualmente ridotti. Teoricamente, il piano di azione dovrebbe già essere pronto: il Presidente Conte aveva annunciato che lo avrebbe presentato questa settimana, ma non c’è stata alcuna conferenza se non quel brevissimo intervento sui Recovery Fund. In mattinata, però, Repubblica ha pubblicato un’intervista rilasciata dal Premier, nel quale si fa un po’ di chiarezza.
Coronavirus fase 2, il piano delle riaperture
Conte lo ha sottolineato svariate volte: non si tratta di un “liberi tutti”. Piano piano, i cittadini si avvieranno verso la ripresa di una vita simile a quella condotta prima del lockdown, ma ancora il percorso sarà lungo. Come si legge sul sito del governo, però, una novità c’è: è già possibile fare un bagno al mare o al lago o una passeggiata in montagna per chi vive in quelle aree. Non solo: a partire dal 4 maggio, per esempio, si potranno di nuovo celebrare le messe e i funerali, e sarà inoltre possibile andare a visitare i parenti e gli amici senza la necessità di un permesso particolare.
“La condizione per ripartire sarà il rigoroso rispetto dei protocolli di sicurezza, per i luoghi di lavoro, per le costruzioni e per le aziende di trasporto- ha spiegato Conte- Nel rispetto di queste condizioni rigorose, potranno riaprire, già la settimana prossima, passando però dal vaglio dei prefetti e con autocertificazione, attività imprenditoriali che consideriamo “strategiche”, quali lavorazioni per l’edilizia carceraria, scolastica e per contrastare il dissesto idrogeologico, come pure attività produttive e industriali prevalentemente votate all’export, che rischiano di rimanere tagliate fuori dalle filiere produttive interconnesse e dalle catene di valore internazionali. Il piano che presenteremo sarà molto articolato perché conterrà anche una più generale revisione delle regole sul distanziamento sociale. “Revisione” delle regole, voglio chiarirlo subito, non significa abbandono delle regole“.
Alcuni cantieri pubblici, quindi, potrebbero ripartire già domani. Per quelli privati, invece, bisognerà attendere il 4 maggio. Dopo di che sarà il turno di altre aziende e negozi, come quelli di abbigliamento per adulti e scarpe. In ogni caso, la regola da mantenere è quella del distanziamento sociale e della sicurezza, quindi l’utilizzo di mascherine, file a distanza e ingressi contingentati. Come ripetuto più volte, l’utilizzo delle mascherine in realtà non è obbligatorio se non quando non si può rispettare la distanza di sicurezza, per esempio, sui mezzi pubblici e nei negozi. “Per le mascherine introdurremo presto un prezzo calmierato, in modo da evitare speculazioni e abusi di mercato. Quanto alla riduzione dell’Iva, in realtà farò di tutto per pervenire al più presto alla completa eliminazione dell’Iva”.
Coronavirus fase 2: bar, ristoranti e cibo da asporto
In alcune Regioni, come in Emilia Romagna, già da domani sarà permesso ai bar e ai ristoranti di partire con il cibo da asporto. In ogni caso, ancora non si parla di aperture fino a, probabilmente, metà mese. Un altro settore che al momento sta subendo notevoli danni per il lockdown è quello del turismo: “Il settore del turismo è quello più severamente colpito, anche perché non ha alcuna possibilità di rimediare, da solo, alle perdite accumulate. Il ministro Franceschini sta elaborando varie proposte per sostenere questo settore che, anche dal punto di vista economico, rimane uno dei punti di forza dell’intero “sistema-Italia””. Anche in questo caso, però, il tempo corre e di risposte non se ne vede nemmeno l’ombra.
Per quanto riguarda gli spostamenti, invece, le autocertificazioni potrebbero essere mantenute, ma solo per alcuni casi. Per esempio, sarà necessaria per passare da una regione all’altra, e forse in altri casi particolari. Ciò che sembra essere chiaro, comunque, è che sarà possibile incontrare gli amici e i parenti, ovviamente in pochi e rispettando le regole sulle distanze di sicurezza.
Fase 2, i tamponi e le visite mediche
Un altra questione emersa è quella dei tamponi: l’Italia, durante tutta la prima fase, non è riuscita a mettere in atto un piano di controllo a tappeto dei sintomatici. E nemmeno degli asintomatici. Per questo molti cittadini sono preoccupati, e credono che ripartire non sia una buona idea. Come ha spiegato Conte, però, il lockdown non può più proseguire e la necessità di riavviare il motore dell’Italia non è più posticipatile. Riguardo ai tamponi, inoltre, ha detto: “Per gestire in sicurezza la fase 2 sarà necessaria una strategia integrata che il ministro Speranza sta già perseguendo: saranno necessari un deciso rafforzamento delle attività di contact tracing e il potenziamento della tele-assistenza. Saranno fondamentali anche i controlli molecolari con il tampone e sierologici, con l’analisi del sangue. Dovremo inoltre stimolare i presidi sanitari territoriali a lavorare di più con l’assistenza sociale”.
Durante la fase 2 dell’emergenza coronavirus, inoltre, ci sarà una separazione netta tra i percorsi Covid e no Covid negli ospedali. Il governo, infatti, come già dichiarato, punta a creare degli ospedali interamente Covid-19, così da isolare il più possibile il contagio. Non sarà ancora possibile, salvo alcune eccezioni particolari, per i parenti e gli amici visitare le persone ricoverate. In questo momento, poi, si va sempre di più verso una digitalizzazione quasi totale delle ricette. Infine, anche gli studi dentistici dovranno adoperare delle misure di sicurezza in più, come l’utilizzo delle mascherine per i pazienti in sala d’attesa e mascherine filtranti e visiere per il personale odontoiatrico.
Le scuole riapriranno a settembre
Un’altra notizia è quella che riguarda le scuole. Lo davamo già per certo, e ora è ufficiale: le scuole non riapriranno prima di settembre. “La scuola è al centro dei nostri pensieri e riaprirà a settembre. Ma tutti gli scenari elaborati dal comitato tecnico-scientifico prefigurano rischi molto elevati di contagio, in caso di riapertura delle scuole. È in gioco la salute dei nostri figli, senza trascurare che l’età media del personale docente è tra le più alte d’Europa. La didattica a distanza, mediamente, sta funzionando bene. La ministra Azzolina sta lavorando per consentire che gli esami di stato si svolgano in conferenza personale, in condizioni di sicurezza”, ha detto Conte.
La chiusura delle scuole, però, comporta anche un serio problema per i genitori, che a un certo punto dovranno tornare a lavorare: “Nel decreto in preparazione saranno previste misure specifiche di sostegno per i genitori che hanno figli a casa: congedo straordinario e bonus babysitting”, ha spiegato. >>Tutte le notizie di UrbanPost