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Coronavirus in Italia: contagi oggi a oltre 27mila, 369 guariti, 368 morti

15/03/2020 19:16 - Aggiornamento 15/03/2020 19:18

Coronavirus Italia contagi oggi superano i 27mila totali, +368 decessi. Sono numeri pesanti quelli comunicati nel corso del consueto punto stampa dal commissario per l’emergenza Angelo Borrelli. L’epidemia è ancora ben lontana dal rientrare. Preoccupa in particolare la situazione della Lombardia, dove si registrano ben 252 dei 368 nuovi decessi in Italia per complicazioni seguite all’infezione da Covid-19. L’aumento è esponenziale: ieri, sabato, l’incremento delle vittime era di 175.

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Vittime e guariti di oggi: 1809 i decessi, 2335 non hanno più sintomi

Il totale dei morti per l’epidemia è finora di 1.809, mentre in tutto i guariti sono 2335. Dei 20.603 casi positivi 9.268 sono in isolamento domiciliare senza sintomi o con sintomi lievi, 1.672 sono in terapia intensiva. “Rimane ferma la percentuale del 10% di pazienti in terapia intensiva”, ha detto Borrelli, che ha poi confermato che la situazione più problematica resta quella della Lombardia. In tutto i contagiati sono 27.747.

Borrelli è poi tornato sull’importanza del rispetto delle misure di contenimento decise dal Governo. «Faccio un richiamo alle regole: bisogna uscire soltanto per esigenze lavorative, cure mediche e spesa. Bisogna limitare al massimo i viaggi e le uscite fuori dalle abitazioni», ha detto. Al suo fianco Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto superiore di sanità (Iss) ha ribadito che per evitare il contagio l’igiene è importante ed è indispensabile lavarsi spesso e con cura le mani. «Il virus – ha detto – ha una sopravvivenza che può variare da alcune ore a alcuni giorni. Ma è molto sensibile a disinfettanti. La migliore prevenzione alla trasmissione attraverso superfici è lavarsi le mani di frequente».

Coronavirus Italia contagi oggi, Lopalco: «Proteggere il Sud, non può reggere tsunami»

«Il problema di questa epidemia, come tutte le malattie da virus respiratori, è che sono particolarmente pericolose in qualunque posto con due fattori: una densità di popolazione molto alta, come appunto nelle grandi aree metropolitane, e dove il sistema sanitario non è in grado di affrontare un’onda d’urto così veloce, di assorbire lo tsunami della pandemia. Ecco perché è necessario proteggere il Sud Italia, così come le grandi città». A sottolinearlo all’AdnKronos Salute è l’epidemiologo Pierluigi Lopalco, docente di Igiene all’università di Pisa e coordinatore in Puglia per l’emergenza coronavirus. >> Tutte le notizie sul Coronavirus