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Coronavirus, Miozzo: “Danno incommensurabile se non riapriamo le scuole”

24/11/2020 10:53

Agostino Miozzo, responsabile del Comitato tecnico scientifico (Cts), in un’intervista del Corriere della Sera ha parlato di quanto sia grave il danno per i ragazzi, allontanati dalla scuola per così tanti mesi consecutivi. “Non ci si rende conto del grave danno che si sta infliggendo alle giovani generazioni”, afferma Miozzo. E suggerisce il ritorno in aula prima di Natale, col rischio che a gennaio la curva risalga.

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Miozzo sulle scuole: “Un danno incommensurabile”

Al Corriere della Sera, il responsabile del Cts Miozzo ha parlato con toni piuttosto forti a proposito della chiusura delle scuole. Miozzo solleva una problematica che in realtà è sotto gli occhi di tutti, ma che in molti scelgono di ignorare. “Mi pare evidente che non ci si renda conto del disastro che si sta consumando nelle giovani generazioni. E’ un danno incommensurabile”. Il membro del Cts si posiziona nello stesso schieramento della ministra Azzolina, che ha da sempre sostenuto l’importanza di aprire le scuole il prima possibile. Lucia Azzolina aveva parlato a Rtl in questi toni: “La scuola è sempre stata trattata come la Cenerentola del Paese da tutti i punti di vista, anche dei tagli; oggi questo sta cambiando, anche in legge di bilancio e anche dal punto di vista dell’attenzione delle famiglie, degli studenti, dei media”.

Entrambi concordano sul fatto che “i rischi non dipendono dall’apertura, ma dalla chiusura delle scuole”. “Il 7 gennaio è giovedì, quindi ci sarà un probabile slittamento a lunedì 11″, dice ancora Miozzo sul Corriere. Tuttavia, se “avremo momenti analoghi all’estate l’evoluzione dell’epidemia porterà a dati simili o addirittura peggiori di quelli attuali. Significa che le scuole rischiano di restare chiuse altre settimane. Avremo una generazione di liceali che andrà all’esame di Stato avendo perso il contatto fisico con l’universo scolastico per quasi un anno. Un danno incommensurabile”. 

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Miozzo, scuola: seguire le considerazioni del Cts

“I dati – dice ancora Miozzo – ci dicono che i contagi in età scolastica non sono significativamente diversi da quelli di altre classi di età e non abbiamo evidenze per capire se siano avvenuti a scuola o fuori”. Quando si solleva l’obiezione che la chiusura delle scuole abbia fatto scendere la curva, Miozzo risponde che le considerazioni del Cts per l’apertura delle scuole dovrebbero essere rispettate: “Riorganizzazione del tpl, scaglionamento degli orari, monitoraggio sanitario. Siamo rimasti inascoltati e i ragazzi pagheranno gravi conseguenze”. >> Tutte le news di UrbanPost