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Coronavirus, i morti salgono ad oltre 1700: divieto di uscire per 60 milioni di persone

17/02/2020 09:07 - Aggiornamento 17/02/2020 09:13

Sale drammaticamente il bilancio delle vittime da coronavirus: sono esattamente 1.765 i morti da COVID-19 in Cina, cui vanno aggiunti i cinque decessi fuori dal Paese asiatico registrati a Hong Kong, Filippine, Giappone, Francia e Taiwan. Aumentano anche i casi di contagio che nelle ultime 24 ore – secondo la commissione sanitaria dell’Hubei, epicentro del virus – si sono contati in 1.933, per un totale complessivo di oltre 68.500. A renderlo noto le autorità cinesi nel consueto bilancio quotidiano di contagi e decessi causati da coronavirus. Un nuovo incremento di contagi che si registra dopo tre giorni di calo consecutivo e che torna ad allarmare.

Coronavirus, salgono morti e contagi: misure straordinarie dal governo di Pechino

I nuovi aggiornamenti sul coronavirus hanno spinto il governo di Pechino ad estendere le misure straordinarie di contenimento del contagio: intere città, province e regioni sono state poste in quarantena, con l’assoluto divieto di uscire di casa a tempo indeterminato per una popolazione di oltre 60 milioni di persone. Per tutti gli abitanti ‘colpiti’ dalla disposizione vige il divieto dell’uso di mezzi privati di ogni tipo, ma anche di passeggiare a piedi se non necessario. Solo una persona per ogni famiglia può uscire per fare la spesa ma solo ogni tre giorni. Tutti gli esercizi commerciali – ad eccezione di farmacie, alimentari e servizi medici – devono rimanere chiusi.

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Nuovi casi sulla Diamond Princess

Non sono più rosee le notizie provenienti dalla nave Diamond Princess in quarantena a Yokohama, in Giappone, con circa 3400 persone a bordo. Anche qui crescono i casi di contagio accertati: l’ultimo bollettino del governo giapponese riporta 70 nuovi contagi da coronavirus che fanno aumentare il totale a 355. Di questi ulteriori casi, circa la metà risultano ancora asintomatici e sono stati scoperti grazie ai test effettuati a bordo, ancora in atto. Il ministero della Salute giapponese ha effettuato al momento solo 1.200 test, l’obiettivo è quello di controllare tutti prima di farli sbarcare.

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Oggi il vertice per l’evacuazione degli italiani

A proposito di sbarchi, oggi – lunedì 17 febbraio – è atteso il vertice della protezione civile per decidere il piano di evacuazione e rientro dei 35 italiani bloccati sulla nave, in quarantena da 12 giorni. «In queste ore – ha spiegato il ministro degli esteri Luigi Di Maio – gli Usa stanno evacuando i cittadini statunitensi dalla nave da crociera in Giappone, i prossimi saremo noi. Il problema è che questa nave è in quarantena e la quarantena si allunga ogni volta che ci sono nuovi casi di Coronavirus. Quindi non si riesce nemmeno a completare il processo di quarantena».

«Andremo in Giappone con un Boeing dell’aeronautica militare – ha assicurato l’ex leader del M5S – e li porteremo in Italia e poi seguiranno il protocollo sanitario che gestirà il ministero della Salute». Chi risulterà contagiato dal coronavirus, però, dovrà rimanere in Giappone per le cure; gli altri, dopo voli speciali, dovranno sottoporsi a lunghe quarantene nei Paese di origine.

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