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Coronavirus, quale sarà la prima cosa che farete quando sarà finita l’emergenza?

31/03/2020 10:39 - Aggiornamento 31/03/2020 10:47

Che sapore avrà la libertà? Qual è la prima cosa che farete una volta terminata l’emergenza Coronavirus? La ripartenza non sarà meno difficile della chiusura forzata: il Comitato Scientifico e la Protezione Civile sono al lavoro per stabilire quando l’Italia potrà ripartire. L’ultimo bollettino, quello con i dati di ieri, 31 marzo 2020, lascia bene sperare, ma è presto per fissare un giorno. Tutto è rimandato a dopo Pasqua: «Ci auguriamo di poter tornare quanto prima alla normalità, riducendo gradualmente le restrizioni per evitare che gli sforzi sin qui compiuti da tutto il Paese siano vani», ha detto il premier Conte. E dal canto suo la Protezione Civile ha specificato che nella seconda fase, quella del ritorno alla normalità, dovremo essere «creativi e molto svelti». Le prime a riaprire i battenti, secondo quanto riportato dai principali quotidiani, saranno le industrie, fucina economica del paese. Ad ogni modo fino al 4 maggio 2020 l’Italia resta in standby: nell’attesa si cerca di preparare il terreno per consentire alla “fenice” di rinascere dalle sue stesse ceneri.

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Coronavirus, quale sarà la prima cosa che farete quando sarà finita l’emergenza?

“C’è un tempo per pescare e un tempo per asciugare le reti”, dice un vecchio proverbio cinese. L’isolamento in casa non è stato fatto invano: era il solo modo per combattere un nemico invisibile, per vincere quella che ha avuto, sin dall’inizio, tutte le sembianze di una guerra vera. Terminata la quarantena, raccoglieremo i frutti di tanti sacrifici, torneremo a vivere. Probabilmente non saremo più gli stessi, la tempesta ci avrà senza dubbio cambiati. Ma una cosa è certa: il ritorno alla vita sarà graduale e sarà caratterizzato più o meno degli stessi semplici gesti per tutti. Incontrare una persona cara, passeggiare nel parco mano nella mano con qualcuno, fare colazione nel bar sotto casa, fare shopping al centro commerciale, mangiare una pizza con gli amici, andare al cinema o a teatro, stare qualche ora in biblioteca, cantare a squarciagola ad un concerto. Dopo le restrizioni la libertà avrà ancora più gusto. Proprio come l’ultima sigaretta per il condannato, che la fuma fino in fondo, perché sa darle il giusto valore. Come oggi stiamo facendo noi con le persone, le piccole cose. Perché l’esperienza è forse il peggiore degli insegnanti: butta nel mezzo delle cose, senza spiegazioni, lasciando a chi tocca il bandolo della matassa da disbrogliare. Ma anche dal peggio si può trarre del buono: nell’isolamento avrete capito chi c’è davvero, chi ci tiene sul serio. Soprattutto avrete appreso chi conta per voi.

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Torneremo a vivere e sarà bellissimo

La prima cosa che farete quando tutto sarà finito cosa sarà? La pagina del Collisioni Festival – festival rock di letteratura e musica in collina che si svolge a Barolo (Cuneo) – ha rilanciato l’interrogativo che spalanca la porta di casa e lascia fantasticare sul dopo Covid-19. Migliaia di risposte in pochi minuti: «Torno a trovare la mia mamma, l’abbraccio forte e poi andiamo a fare un giro insieme per tutto il giorno», «Abbraccerò il mio fidanzato lontano», «Farò le stesse cose che facevo prima. Cose semplici e banali che, ora, mi mancano da morire». E ancora: «Scenderò in strada ad abbracciare e baciare tutti quanti, persone, animali, macchine, alberi, pali della luce, tutto. Persino quell’odiosa della mia vicina di casa che non sopporto». Perché se c’è una cosa che noi Italiani non abbiamo perso, nonostante la situazione catastrofica, è il senso dell’umorismo.

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