Al sesto giorno di quarantena ancora non è ben chiaro cosa si possa fare e cosa no: si può uscire di casa per una passeggiata? Dopo la chiusura di parchi e aree verdi in molte città d’Italia, dove si va a fare attività sportiva? Cerchiamo di fare chiarezza su cosa è permesso fare durante il periodo di isolamento stanziato dal governo per contrastare la diffusione del coronavirus.
Coronavirus, quando è permesso uscire di casa
Quando e come possiamo uscire di casa? La risposta è sempre la stessa: bisogna limitare le proprie uscite, e spostarsi solo per comprovate esigenze come il lavoro, la spesa o emergenze sanitarie. Stare sempre chiusi in casa, però, può risultare un po’ soffocante. Per questo ogni tanto è bene prendere una boccata d’aria, anche durante la quarantena. Stando a quanto riportato dal sito del Viminale, tuttavia, “le passeggiate sono ammesse solo se strettamente necessarie a realizzare uno spostamento giustificato“, quindi le ormai note “comprovate esigenze”. Allo stesso tempo, però, il decreto non vieta l’attività fisica all’aperto, e si legge: “E’ giustificata ogni uscita dal domicilio per l’attività sportiva o motoria all’aperto”, purché si mantengano le distanze di sicurezza.
Inoltre, per svolgere attività all’aperto non è necessaria l’autocertificazione, ma in caso di fermo può essere domandato il motivo dello spostamento. Questo vale anche per l’attività svolta in bicicletta: il mezzo può essere utilizzato per tutti gli spostamenti previsti dal decreto e si può uscire in bicicletta anche per fare attività sportiva, sempre che sia svolta in modo individuale e senza creare assembramenti di persone.
Coronavirus, cosa è autorizzato e cosa no
Le autorità raccomandano di muoversi singolarmente anche in macchina quando ci si reca, per esempio, a fare la spesa. Questo serve a evitare l’affollamento nei luoghi pubblici. Tuttavia, non c’è limitazione se ci si sposta in auto con i propri familiari conviventi. Per tutte le altre circostanze, invece, vige la regola della distanza di sicurezza, quindi può essere permesso, al massimo, che in macchina sia presente il guidatore e il passeggero nel sedile posteriore opposto. Per quanto riguarda le moto, invece, è vietato trasportare un passeggero per l’impossibilità di mantenere le distanze di un metro.
Per coloro che in casa godono della compagnia di un animale domestico, ovviamente è permesso portarlo fuori per le necessità fisiologiche. E’ importante, però, rimanere vicino a casa. E’ consentito anche portarli dal veterinario, ma solamente in caso di urgenze ed entrando in ambulatorio individualmente. Per rispettare tutte le norme contro la diffusione del coronavirus, i veterinari sono obbligati a indossare i guanti e le mascherine. Allo stesso modo, rimangono aperti i negozi che vendono alimenti e prodotti per gli animali.
Quali attività rimangono aperte?
Tra le attività che possono rimanere aperte per permettere l’acquisto dei beni di prima necessità, il decreto ha inserito anche le edicole e i tabaccai. Secondo quanto riportato dal sito del Governo, infatti, “l’acquisto dei quotidiani e dei periodici è ritenuto una necessità, quindi anche gli spostamenti da e per le edicole, che li vendono”. Il permesso è ampliato anche alle erboristerie assimilate a negozi di prodotti indicati per la cura personale. Lo stesso vale anche per le officine, le carrozzerie, i gommisti e i rivenditori di pezzi di ricambio, in quanto considerate attività di prima necessità. Per garantire eventuali riparazioni urgenti alle abitazioni, infine, a non fermarsi sono gli artigiani, gli idraulici, gli elettricisti, i falegnami e le imprese edili.
Anche per gli studi privati non è previsto l’obbligo della chiusura, tuttavia rimane la regola di rispettare le distanze di sicurezza, per questo è preferibile lo smartworking, alternare le presenze dei dipendenti e favorire le ferie o i congedi. Le stesse regole valgono per i servizi sociali e le associazioni di volontari: i consultori, i Sert, i centri diurni per indigenti e senzatetto, i centri antiviolenza, di mediazione familiare e le attività di volontariato continuano regolarmente a svolgere il loro lavoro, sempre nel rispetto delle misure imposte dal governo. Rimangono attivi, però, in qualità di servizi necessari alla persona, così come è consentito lo svolgimento del proprio lavoro a colf, badanti e babysitter.
Coronavirus, lo spostamento nelle seconde case non è permesso
Ovviamente, non è permesso spostarsi per raggiungere le seconde case. Secondo le regole, ci si può muovere esclusivamente per recarsi presso la propria abitazioni in cui si ha la residenza o il domicilio. Per quanto riguarda gli alberghi e i bed&breakfast, possono rimanere aperti ed è consentito di continuare l’attività di bar e ristorante per i clienti che già alloggiavano lì, anche in questo caso garantendo le distanze di sicurezza di almeno un metro.