“Ucraina, l’Italia schiera il generale Figliuolo: sarà lui a coordinare la missione italiana”; “Figliuolo esce dalla porta e rientra dalla finestra: il nuovo ruolo del commissario all’emergenza Covid”; “Guerra Ucraina, la missione italiana sarà guidata da Figliuolo”: sono soltanto alcuni dei titoli apparsi nei giorni scorsi su alcuni giornali. Titoli che in realtà però non restituiscono al lettore quello che sarà il vero ruolo dell’uomo che ha condotto speditamente la campagna vaccinale in Italia. Che emergenza Covid è una cosa, emergenza ucraina è un’altra: sempre urgenze sono però. A chiarire quello che sarà il compito del generale Figliuolo il sottosegretario alla Difesa Giorgio Mulè.
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Crisi Ucraina, Figliuolo impegnato ma non sul terreno: il suo vero ruolo
Avrà un ruolo anche nella crisi ucraina il generale Francesco Paolo Figliuolo, l’uomo scelto da Mario Draghi per sostituire Domenico Arcuri come commissario per l’emergenza Covid. A spiegare che compito avrà il sottosegretario alla Difesa Giorgio Mulè in un’intervista concessa a «Il Giornale»: “Il generale non interverrà sul terreno, dove ci saranno i comandanti dei diversi contingenti il suo ruolo di guida del Comando operativo di vertice interforze è logistico, metterà insieme le truppe”. Mulè ha chiarito anche il ruolo dei nostri militari italiani in questo conflitto che ha preso il via con l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia: “Andranno a rafforzare il contingente Nato per presidiare i Paesi limitrofi all’area di crisi che fanno parte del Patto Atlantico. Non possiamo farci trovare impreparati di fronte a un possibile inasprimento della crisi”. Il sottosegretario alla Difesa ha poi specificato che “in nessun modo i militari italiani sono autorizzati a entrare in Ucraina”.
“In nessun modo i militari italiani sono autorizzati ad entrare in Ucraina”
Chiarimenti sui soldati italiani erano arrivati già dal premier Mario Draghi durante l’informativa urgente alla Camera sulla crisi ucraina: “Le forze italiane che prevediamo essere impiegate dalla Nato sono costituite da unità già schierate in zona di operazioni – circa 240 uomini attualmente schierati in Lettonia, insieme a forze navali, e a velivoli in Romania; e da altre che saranno attivate su richiesta del Comando Alleato. Per queste, siamo pronti a contribuire con circa 1400 uomini e donne dell’Esercito, della Marina e dell’Aeronautica, e con ulteriori 2000 militari disponibili”. Leggi anche l’articolo —> Guerra Ucraina, Draghi: “Siamo pronti a contribuire con 3.400 soldati”