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Ddl Zan, l’asse M5s-PD non molla ma c’è rischio ostruzionismo: al Senato il 13 luglio

07/07/2021 09:16

Montecitorio aveva già dato l’ok a Novembre, ma in Senato ancora nulla. A rischio nuovamente la legge che punisce i reati di natura omofobica. Per tentare di trovare un accordo tra i partiti, il presidente della Commissione Giustizia del Senato, Andrea Ostellari ha revisionato il testo del Ddl Zan. La discussione in Senato ci sarà il prossimo 13 luglio. Si attendono altre sorprese: difficile avere il via libera.

ddl zan testo modificato

Ddl Zan in aula al Senato il 13 luglio

I due schieramenti sono da una parte M5s e PD, a favore già dai primi tempi al Ddl Zan, che vorrebbero che vincesse il testo immutato. Dall’altra c’è il centrodestra, in particolare la Lega che considera il Ddl una misura di legge liberticida. Poi ci sono gli indecisi: Iv e Autonomie sembrano pronti ad approvare il decreto, salvo diverse sorprese. La capogruppo dem Simona Malpezzi ha spiegato: “Adesso il Senato potrà discutere in modo trasparente questa legge di civiltà e ognuno si assumerà le proprie responsabilità”. Critico invece il leghista Massimiliano Romeo: “Vi state assumendo la responsabilità di avvelenare il clima della maggioranza, quel testo è divisivo”.

I democratici hanno espresso la loro opinione in maniera molto chiara: il Ddl deve passare con il testo originale. I renziani invece hanno apprezzato le modifiche del testo che il presidente della Commissione Giustizia Andrea Ostellari ha presentato con il fine di trovare un accordo tra le parti.

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cecenia gay lgbt

Ddl Zan testo modificato

Questa mattina il presidente della Commissione Giustizia Andrea Ostellari ha presentato la sua proposta di mediazione. L’obiettivo primario è quello di formulare un decreto il più corretto possibile, vista la delicatezza del tema. “Siamo intervenuti sull’articolo 1 con una sintesi tra le varie proposte, è stato tolto qualcosa che dava un po’ di tensione, e riteniamo che questa sia la soluzione migliore anche dal punto di vista giuridico. Togliamo le definizioni ma indichiamo delle finalità”.

Nel testo Zan salta dunque il riferimento all’identità di genere. Un’altra modifica riguarda l’articolo 4, relativo alla libertà di opinione “specialmente sull’ultima parte, quella più contestata”, ha ricordato Ostellari, saltando il comma che recita “purché non idonee a determinare il concreto pericolo del compimento di atti discriminatori o violenti”. Modificato anche l’articolo 7 che riguarda la libertà di educazione.>>Tutte le notizie

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