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Di Maio a ‘Fuori dal coro’: «Non mi risultano riscatti per la liberazione di Silvia Romano»

13/05/2020 09:23 - Aggiornamento 13/05/2020 11:24

«Non mi risultano riscatti per Silvia Romano», dice così Luigi Di Maio, il ministro degli Affari Esteri, in collegamento con Mario Giordano a ‘Fuori dal coro’, in onda il martedì sera su Rete 4. «Perché dobbiamo credere a un terrorista?», chiede al pubblico il politico nel tentativo di mettere fine alle polemiche sulla liberazione della giovane cooperante milanese, preda sui social dei cosiddetti «odiatori» seriali. Con fermezza Luigi Di Maio smentisce dunque le voci sui 4 milioni pagati dallo Stato all’organizzazione terroristica somala Al Shabaab per la scarcerazione della ragazza.

di maio fuori dal coro

Di Maio a ‘Fuori dal coro’: «Non mi risultano riscatti per la liberazione di Silvia Romano»

«Ovviamente non bisogna darsi le risposte come conviene. Nel senso che è legittimo farsi delle domande, ma la prima domanda che mi faccio io è perché se un terrorista che viene intervistato e dice una cosa, la sua parola vale più dello Stato italiano? A me non risultano riscatti, altrimenti dovrei dirlo», aggiunge Luigi Di Maio nel suo breve intervento a ‘Fuori dal coro’. Il riferimento velato, ma non troppo, all’intervista di Pietro Del Re su ‘Repubblica’ ad Ali Dehere, portavoce di Al Shabaab. Nella telefonata il terrorista non ha voluto specificare la cifra esatta del riscatto, ma ha lasciato intuire che esso ci sia stato: «In parte serviranno ad acquistare armi, di cui abbiamo sempre più bisogno per combattere la jihad. Il resto servirà a gestire il Paese. A pagare le scuole, a comprare il cibo e le medicine che distribuiamo al nostro popolo, a formare i poliziotti che mantengono l’ordine e fanno rispettare le leggi del Corano», ha dichiarato Ali Dehere.

«Non voglio fare la morale, ma nessuno di noi sa cosa significhi restare un anno e mezzo in una cellula terroristica»

Sempre a ‘Fuori dal coro’ Di Maio ha detto ad un certo punto: «Non voglio fare la morale, ma nessuno di noi sa cosa significa restare un anno e mezzo in mano ad una cellula terroristica che arruola i bambini, dei criminali». Un breve commento poi alle minacce arrivate a Silvia Romano via social: «Aspettiamo che questa ragazza possa ritrovare una sua serenità: si sono invece scatenate una serie di minacce che rischiano di farle avere una scorta in Italia dopo che l’abbiamo liberata da una cellula terroristica. Non sappiamo cosa c’era dietro il suo sorriso quando è scesa dall’aereo». La valanga di insulti ricevuti dalla giovane cooperante ha portato alla chiusura del suo profilo Facebook. Nello stesso tempo è stata avviata però un’indagine a carico di ignoti per minacce aggravate. Proprio ieri sui social Di Maio aveva scritto: «Silvia è una giovane ragazza che ha vissuto 18 mesi da prigioniera. Prima in Kenya. Poi in Somalia. A soli 23 anni. Grazie all’impegno di donne e uomini dello Stato oggi è nuovamente in Italia, tra le braccia della sua famiglia. E questa è l’unica cosa che conta. Adesso, per favore, un po’ di rispetto». leggi anche l’articolo —> Silvia Romano news, parla lo zio: «Musulmana perché costretta, l’avranno anche drogata» (AUDIO)