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Donald Trump minaccia di chiudere Twitter: oggi firmerà un ordine esecutivo contro i social media

28/05/2020 09:01 - Aggiornamento 28/05/2020 09:21

Odi et amo: il Presidente USA e Twitter hanno ufficialmente litigato. E quindi ora Donald Trump potrebbe firmare un ordine esecutivo sui social media. Lo ha anticipato la portavoce della Casa Bianca, Kayleigh McEnany, parlando con i cronisti a bordo dell’Air Force One, di ritorno da Cape Canaveral, in Florida. La decisione arriva dopo lo scontro con Twitter e l’allerta alla disinformazione attivata dalla società di social media, opzione che non è stata affatto gradita dall’inquilino della Casa Bianca.

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Trump Groenlandia

Twitter, Donald Trump minaccia di chiuderlo

Ha accusato tutti i social media di reprimere le voci dei conservatori. Quindi ha minacciato addirittura una loro chiusura. La vicenda è iniziata dopo che Twitter ha eseguito un fact-checking ai cinguettii del Presidente, giudicando le dichiarazioni del capo della Casa Bianca “infondate”. Ovviamente, questo ha mandato su tutte le furie Trump che ha twittato: “Le grandi imprese dell’hi-tech stanno facendo tutto quello che è in loro potere per censurare le elezioni del 2020.. Se questo dovesse succedere perderemmo la nostra libertà, e io non permetterò che accada”. Poi ha aggiunto: “Ci hanno provato nel 2016 e hanno perso. Ora impazziranno. Restate sintonizzati!”.

“I Repubblicani ritengono che le piattaforme di social media mettano a tacere totalmente le voci dei conservatori. Le regoleremo con forza o le chiuderemo prima di poter permettere che ciò accada”, ha continuato Trump, usando sempre Twitter, il social con cui ha un rapporto di odio e amore. “Abbiamo visto quello che hanno tentato di fare senza risucirci nel 2016. Non possiamo permettere una versione più sofisticata di quello…”, ha poi sottolineato. Sostanzialmente, Trump vorrebbe rispondere a quella che considera una censura e non un fact-checking a sua volta con la censura. L’idea non è piaciuta molto a Mark Zuckerberg, che commentando l’ira di Trump ha detto: “Bisogna prima capire che cosa intenda fare. Tuttavia, in generale, non mi sembra una giusta reazione da parte del governo censurare una piattaforma perché si è preoccupati della censura”.

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Il Presidente USA contro i social media

A scendere in campo contro il social, guidato dal miliardario Jack Dorsey, è stato anche il direttore della campagna per la rielezione di Trump, Brad Parscale, il quale ha accusato Twitter di faziosità, insieme a tutta la Silicon Valley. “Non c’è alcuna possibilità (ZERO) che le votazioni per posta siano qualcosa meno di una sostanziosa truffa”, aveva pubblicato Trump rilanciando la sua offensiva contro l’ipotesi di votare per posta che alcuni Stati stanno implementando come misura precauzionale contro la diffusione del Covid-19. E a meno di sei mesi dall’Election Day, lo scorso 11 maggio Twitter ha deciso di annunciare che si sarebbe attivato contro la possibile disinformazione, impedendo l’utilizzo della sua piattaforma per “manipolare o interferire nelle elezioni o in altri processi”.
Peccato che il simbolo del punto esclamativo sia apparso proprio sotto un cinguettio del Presidente americano. “Trump ha fatto dichiarazioni infondate sostenendo che il voto per posta comporterà brogli da parte degli elettori” o “elezioni falsate”, è stata la motivazione del social media. >>Tutte le notizie di UrbanPost

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