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Accademia dei Lincei, Draghi: «La pandemia non è finita, ma l’economia riparte»

01/07/2021 12:45 - Aggiornamento 01/07/2021 12:48

Il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, è intervenuto all’Adunanza solenne di chiusura dell’anno accademico dell’Accademia Nazionale dei Lincei, a Palazzo Corsini. L’ex numero uno della Bce ha ritirato il Premio Feltrinelli. Un riconoscimento prestigioso che lo ha riempito di orgoglio: «Ho molti motivi per essere grato all’Accademia», ha detto sorridendo il premier, che ha spiegato poi che l’emergenza sanitaria non è ancora finita. Presenti alla cerimonia il capo dello Stato Sergio Mattarella, i presidenti di Senato e Camera, i ministri degli Affari Esteri Luigi Di Maio e dell’Università e della Ricerca Maria Cristina Messa, oltre a socie e soci Lincei.

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draghi Lincei

Accademia dei Lincei, Draghi: «La pandemia non è finita, ma l’economia riparte»

«A più di un anno dall’esplosione della crisi sanitaria, possiamo finalmente pensare al futuro con maggiore fiducia. La campagna di vaccinazione procede spedita, in Italia e in Europa. Dopo mesi di isolamento e lontananza, abbiamo ripreso gran parte delle nostre interazioni sociali. L’economia e l’istruzione sono ripartite. Dobbiamo però essere realistici. La pandemia non è finita. Anche quando lo sarà, avremo a lungo a che fare con le sue conseguenze». Così il presidente del Consiglio premiato con il riconoscimento Feltrinelli dall’Accademia dei Lincei. «Avremo a lungo a che fare con le sue conseguenze. Una di queste è il debito», ha sottolineato Draghi. «La crisi economica iniziata lo scorso anno non ha precedenti nella storia recente. Si è trattato di una recessione causata in gran parte da decisioni prese consapevolmente dai governi. Per prevenire una diffusione catastrofica del virus abbiamo dovuto imporre restrizioni che hanno portato alla chiusura di molti settori dell’economia. Non avevamo alternative», ha aggiunto.

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«Dobbiamo crescere di più anche per contenere l’aumento del debito», chiarimenti dal presidente del Consiglio

«Dobbiamo crescere di più anche per contenere l’aumento del debito. Se portiamo il tasso di crescita strutturale dell’economia oltre quello che avevamo prima della crisi sanitaria, saremo in grado di aumentare le entrate fiscali abbastanza da bilanciare l’aumento del debito che abbiamo emesso durante la pandemia. Potremo inoltre creare domanda aggiuntiva per le aziende, riducendo il rischio di default e dunque il costo dei programmi di garanzie statali sui debiti d’impresa. Sono obiettivi non solo auspicabili, ma anche raggiungibili», ha chiarito Draghi. A detta del premier «oggi è quindi giusto indebitarsi, ma questo non è sempre vero. Questo mi porta a una distinzione a cui avevo accennato qualche mese fa, tra quello che chiamo ‘debito buono’ e quello che chiamo ‘debito cattivo’. Ciò che rende il debito buono, o cattivo, è l’uso che si fa delle risorse impiegate».

Draghi, ha voluto far capire che per Italia è un momento favorevole. «Le certezze fornite dall’Europa e dalle scelte del governo, la capacità di superare alcune di quelle che erano considerate barriere identitarie, l’abbondanza di mezzi finanziari pubblici e privati sono circostanze eccezionali perle imprese e le famiglie. Ma è anche il momento favorevole per coniugare efficienza con equità, crescita con sostenibilità,tecnologia con occupazione. È un momento in cui torna a prevalere il gusto del futuro. Viviamolo appieno, con determinazione e con solidarietà», ha concluso. Leggi anche l’articolo —> Draghi “stoppa” il cashback: “Misura che favorisce i ricchi”

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