Roma – Giovedì 2 settembre 2021. Draghi verso Green Pass obbligatorio in Italia, la maggioranza è divisa. Nella giornata di ieri, dopo il voto contrario della Lega in commissione Affari sociali alla Camera, il segretario dei Dem Enrico Letta ha sollevato il coperchio del “vaso di Pandora”. «È un fatto gravissimo», per il leader del Pd. La scelta di Salvini e dei suoi sarebbe «incompatibile con lo stare nella maggioranza di governo». Per l’ex premier «così la Lega strizza l’occhio ai no vax, è molto grave. La Lega votando in Parlamento gli emendamenti contro il green pass, di fatto legittima le manifestazioni no vax», ha detto Letta, intervenendo alla festa dell’Unità di Bologna.
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Draghi Green Pass obbligatorio: oggi la conferenza stampa
E non è stata quella di Letta la sola voce che si è elevata contro la Lega: a criticare il voto della Lega contro l’obbligo del Green Pass in Italia anche il ministro della Salute Roberto Speranza, che ha parlato di «giochini politici», con i quali il governo Draghi non può perdere tempo. Per il segretario di Articolo Uno «Le forze politiche devono mantenere coerenza rispetto a quello che viene fatto in Cdm. Non si giustifica che si vota in un modo poche settimane fa in Cdm e in modo poi difforme in Commissione». All’attacco anche il capodelegazione M5S Stefano Patuanelli: «Nessun problema sul Governo, ma un problema per la Lega, che di fatto si è scissa. Tutto il Governo e la stragrande maggioranza degli italiani sono a favore di Green pass e vaccinazione».
Draghi, Green Pass obbligatorio divide la maggioranza
Dichiarazioni forti che non hanno fatto spostare di un millimetro Matteo Salvini, che nelle scorse ore ha insistito: «Se lo Stato impone il Green Pass per lavorare, viaggiare, studiare, fare sport, volontariato e cultura, deve anche garantire tamponi, rapidi e gratuiti, per tutti. Ci sono milioni di italiani che non possono spendere altre centinaia di euro ogni settimana, in un momento già economicamente difficile. Vediamo se PD e 5Stelle voteranno a favore di questa proposta della Lega in Commissione». La sua presa di posizione nei confronti del Green Pass, a detta del segretario del Carroccio, non ha scalfito in alcun modo gli equilibri dell’attuale esecutivo: «È Letta che vive fuori dal mondo! Chiedere tamponi salivari gratuiti per gli italiani è buon senso, perché dire di no? Chiedere garanzie per lavoratori e imprenditori, chiedere la scuola per tutti gli studenti, difendere lavoratrici e lavoratori, poliziotti e insegnanti, è buon senso. Su 900 emendamenti migliorativi presentati dalla Lega ne verranno accolti, forse, 2. PD e 5Stelle ragionano come se al governo ci fosse ancora Conte ma, per fortuna, adesso c’è Draghi».
In verità, già ieri, stando a «Repubblica», Salvini si sarebbe dato un gran da fare per contattare il premier e ridimensionare quanto successo. Dal canto suo, l’ex numero uno della Bce, che ha fatto della campagna vaccinale e della lotta al Covid i due pilastri fondamentali del suo mandato (gli altri reggono sull’economia e il rilancio dei mercati), non intende fermarsi. Il voto della Lega non sarà di intralcio: Draghi è consapevole che il Green pass obbligatorio rappresenta la sintesi per mediare tra favorevoli e contrari ad un vero e proprio obbligo vaccinale.
La possibilità di porre la questione di fiducia
Oggi il premier in conferenza stampa anticiperà i prossimi impegni anti Covid. L’intenzione pare sia quella di estendere l’uso del certificato verde agli statali prima e alle imprese poi. Secondo quanto riportato dall’Adnkronos, che ha sentito fonti parlamentari, dopo la spaccatura in Commissione, sul tavolo del governo Draghi però ci sarebbe già la possibilità di porre la questione di fiducia sul decreto incentrato al Green Pass e all’obbligo in Italia. Come scrive Tommaso Ciriaco su “Repubblica” su un punto Draghi è stato chiaro con tutti i leader, prima della pausa estiva: “Non accetterà di farsi logorare da chi mette in discussione l’agenda di governo”. Salvini è avvisato, Letta pure. Leggi anche l’articolo —> Le proteste di oggi dei No Green Pass sono state un vero e proprio flop