Draghi, Quirinale 2022: il retroscena del giorno – C’è grande attesa per il discorso di fine anno di Sergio Mattarella, l’ultimo del suo settennato. Il capo dello Stato ha più volte detto di non voler concedere il bis, ma la pandemia, tornata a colpire duro, potrebbe scompaginare i propositi dell’attuale presidente della Repubblica, che sentendo su di sé tutto il peso delle responsabilità, potrebbe cambiare idea. Qualcuno ne è convinto, come Marzio Breda su «Il Corriere della Sera». Chi non crede ai ripensamenti di Mattarella è il direttore di «Libero Quotidiano» Pietro Senaldi, che nel suo ultimo lungo editoriale, si è sbilanciato, pronosticando quel che sarà nei prossimi mesi: il premier Mario Draghi al Colle e una persona a lui vicina a Palazzo Chigi.
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Draghi “si sente il Quirinale 2022 in tasca”, Senaldi sgancia retroscena bomba: “Ecco chi lo sostituirà…”
In queste settimane sono stati fatti tanti nomi: da Giuliano Amato a Pier Ferdinando Casini, dalla Finocchiaro a Violante, passando per le signore Cartabia, Severino e Alberti Casellati. A detta di Pietro Senaldi, direttore di «Libero Quotidiano», al centro della partita al Colle però rimane sempre e solo lui: Mario Draghi. “I partiti, da sinistra a destra, in realtà non ne possono più di Draghi e del suo strapotere da qualche tempo. Mandarlo al Colle equivarrebbe per loro a inghiottire un rospo. Il premier lo sa eli ha sfidati ad accordarsi su un altro nome, immaginando che non ci riusciranno e saranno costretti a tornare da lui per chiedergli il sacrificio di traslocare al Quirinale e magari buttare lì un suggerimento su chi potrebbe sostituirlo a Palazzo Chigi”, scrive Senaldi, rimarcando che è un rospo difficile da mandare giù per i leader politici. “Lascio o raddoppio, questa la scommessa di Super Mario, certo che nessuno dei leader avrà il coraggio di andare a vedere il suo gioco, se la velata minaccia di mollare la baracca in caso di mancata nomina a capo dello Stato sia un bluff o una promessa. A oggi, l’ex banchiere è molto vicino a vincere la sua partita”, la puntualizzazione del giornalista, che spiega che effettivamente non c’è una vera alternativa all’orizzonte.
I partiti hanno una valida alternativa?
Il Partito Democratico è ben consapevole che a dettare le regole del gioco può essere davvero (e per la prima volta in assoluto forse) il centrodestra. Per questo Super Mario, anche se “antipatico” ad alcuni, è sempre da preferirsi per i Dem a Berlusconi. Conte “per far finta di contare qualcosa si è inventato la candidatura di una donna”, osserva Senaldi, ma è chiaro che la persona a cui far riferimento è per i grillini Luigi Di Maio, “al quale Draghi sta benone”. Renzi? “Dà l’impressione di muoversi molto, ma è fermo da mesi sull’ex governatore”, scrive sempre il direttore di «Libero». E non è che nel centrodestra Draghi sia pure sgradito: la Lega, che vorrebbe Berlusconi in primis, non porrà certamente un veto; stesso discorso per Forza Italia, “guardandone i ministri per metà la potremmo già chiamare Forza Draghi”, dice con sottile humour Senaldi. Resterebbe ancora una volta isolata Giorgia Meloni, che con la speranza di un ritorno alle urne in caso di passaggio di Draghi al Quirinale nel 2022 potrebbe pure convincersi. Cosa dobbiamo aspettarci dunque?
Draghi Quirinale 2022, “perché la finanza mondiale gli starebbe dando una mano”, il retroscena
Per Senaldi l’attuale premier sarà rimpiazzato da un tecnico a lui vicinissimo. Difatti non è tanto Draghi al Colle, quanto chi mettere al suo posto a Palazzo Chigi, senza sfilacciare ulteriormente la maggioranza, tenuta insieme dal collante del senso di responsabilità, il problema. Il match è doppio, ma converge comunque su Draghi. “Al Quirinale in prima persona e sempre lui a Palazzo Chigi, attraverso un suo fidato, per esempio l’attuale ministro dell’Economia, Daniele Franco, una sorta di alter ego senza diritto di parola, per non bruciarsi né differenziarsi di una virgola dal premier, del quale è destinato a prendere il posto quasi senza soluzione di continuità”, conclude il direttore. Andrà davvero così? “Draghi si sente il Quirinale in tasca e qualche malizioso potrebbe insinuare che quando l’alta finanza mondiale lo prega in ginocchio di restare per evitare il peggio in realtà lo faccia per dargli una mano ad avere la moglie ubriaca mantenendo la botte piena, anziché per metterlo in difficoltà”. Leggi anche l’articolo —> Obbligo vaccinale sul lavoro: a cosa sta lavorando il governo e le novità in arrivo