La commissione Antimafia ha segnalato come impresentabili i nomi di 13 candidati alle elezioni regionali previste per il 20 e il 21 settembre. La causa è l’incompatibilità con la legge Severino o con il codice di autoregolamentazione. “Lo Stato è vigile, ma la politica deve fare di più per garantire ai cittadini una degna rappresentanza”, ha commentato il presidente della commissione Nicola Morra.
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Elezioni regionali, gli impresentabili in Campania
Le Regioni nella quale sono stati trovati gli “impresentabili” sono Campania, Puglia e Valle D’Aosta. Più precisamente, nove nomi provengono dalla prima, tre dalla seconda e uno dalla terza. La lista è stata presentata dal presidente della commissione Antimafia Nicola Morra, il quale ha ricordato che sono state effettuate le verifiche su “15 candidati segnalati dalla Dda”, e che sono stati presi in considerazione solamente carichi pendenti o sentenze “per reati riconducibili al codice di autoregolamentazione o alla legge Severino”.
Per quanto riguarda la Campania, è stato ribadito che l’attuale governatore, nonché candidato alla ri-elezione, Vincenzo De Luca, non è stato considerato impresentabile. L’attenzione invece è stata puntata su Carlo Iannace, lista De Luca presidente), per una condanna a sei anni di reclusione e cinque di interdizione dai pubblici ufficiali. Iannace è, in questa Regione, l’unico caso di incompatibilità con la legge Severino. Per il codice di autoregolamentazione, invece, i nomi sono otto: Sabino Basso (Campania libera – De Luca presidente), imputato per riciclaggio; Orsola De Stefano (Lega Salvini Campania per Caldoro presidente), imputata per concussione; Maria Grazia Di Scala (Forza Italia con Caldoro), imputata per concussione. Poi ancora Aureliano Iovine (Liberaldemocratici Campania popolare moderati con De Luca), imputato di plurimi reati tra cui associazione per delinquere di stampo mafioso.
Inoltre sono emersi i nomi di Michele Langella (Campania in Europa per De Luca), imputato di riciclaggio; Monica Paolino (Forza Italia con Caldoro), imputata per scambio elettorale politico-mafioso. Francesco Plaitano (Partito repubblicano italiano per De Luca), invece, era già stato segnalato nel 2015 dalla commissione Antimafia per condanna per estorsione, tutt’ora pendente. Infine, Francesco Silvestro (Forza Italia con Caldoro), imputato di concussione.
Elezioni regionali, gli impresentabili in Puglia e Valle D’Aosta
Sposandosi in Puglia, i nomi dei candidati impresentabili secondo il codice di autoregolamentazione sono tre. Si tratta di Silvana Albani (Puglia solidale Verde per Emiliano presidente), imputata dei reati di falsa perizia, corruzione per un atto contrario ai doveri di ufficio e corruzione in atti giudiziari, aggravati dal fine di agevolare l’attività delle associazioni mafiose. Poi Vincenzo Gelardi (Partito del Sud meridionalisti progressisti per Emiliano presidente), imputato di plurimi reati di trasferimento fraudolento di valori aggravati dal fine di agevolare l’attività delle associazioni mafiose. Infine Raffaele Guido (Fiamma tricolore per Franco Piero Antonio Bruni presidente), imputato di plurimi reati tra cui tentata violenza privata, lesione aggravate e minaccia, aggravati dal fine di agevolare l’attività delle associazioni mafiose.
In conclusione, il presidente della commissione Antimafia Nicola Morra ha reso noti i nomi dei candidati ritenuti impresentabili in Valle D’Aosta. In questa Regione, solamente uno non è risultato congruo al codice di autoregolamentazione. Il suo nome è Augusto Arduino Rollandin (Per l’Autonomie). Il candidato, infatti, è stato sospeso dalla carica di consigliere regionale e vicepresidente della giunta regionale per una condanna per i reati articoli 319 e 321 del codice penale a 4 anni e 6 mesi di reclusione e all’interdizione dai pubblici uffici per 5 anni. >>Tutte le notizie di UrbanPost