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Adesso Tajani “scopre” che la fusione a freddo tra Forza Italia e Lega è un errore

15/06/2021 10:32 - Aggiornamento 15/06/2021 10:41

Federazione del Centrodestra, se ne parla da giorni ma “grande è la confusione sotto il cielo”. La citazione maoista (o Dalemiana…) forse indispettirà meno il vicepresidente e coordinatore unico nazionale di Forza Italia Antonio Tajani della parola “fusione a freddo”. Perché lui, il numero due degli azzurri, non ne vuol sentir parlare anche se è proprio quello a cui l’alleato Matteo Salvini mira. E il rischio è quello di consegnare la leadership del Centrodestra all’amica-nemica Giorgia Meloni, che si rafforza giorno dopo giorno, da mesi. (Continua a leggere dopo la foto)

Federazione del Centrodestra

“Stiamo esaminando la proposta di Salvini ma ce ne sono anche altre”, dice Tajani stamattina a Radio Cusano Campus. “Fare una fusione a freddo sarebbe un errore, per il 2023 ragioniamo su un grande partito come quello Repubblicano negli Usa. Le prossime elezioni noi le vinceremo, ma il punto è in che maniera governeremo, con quale formula, come faremo contare l’Italia nel mondo.”

La federazione del Centrodestra possibile “tomba” per Forza Italia e i suoi ultimi residui liberali

Sulla federazione del Centrodestra, Tajani si barcamena cercando di affermare che nessuna decisione è stata presa, che la prospettiva è più ampia di una semplice “fusione” Lega-FI. “Bisogna vedere cosa possiamo fare insieme noi del centrodestra, sia la parte che è al governo sia quella che è all’opposizione, per dare una prospettiva a questo Paese durante il governo Draghi”, afferma. Questo “per fare in modo che le politiche di questo esecutivo non siano solo quelle volute da PD, M5S e Leu, ma ci sia anche la possibilità di fare sintesi, guardando alle proposte liberali, liberiste, a favore della crescita, dell’industria, dell’impresa, contro la pressione fiscale”, sostiene.

Poi un’enunciazione, un manifesto di governo che sembra coincidere abbastanza con le prospettive della Lega, al di là dei proclami populisti del suo leader. “Noi vogliamo una forte riforma di fisco, giustizia e burocrazia. Dobbiamo capire come coordinarci meglio e qual è la prospettiva del centrodestra alle prossime elezioni politiche. Ci stiamo confrontando su questi temi. Sono parecchie le ipotesi sul tavolo e la fretta è sempre una cattiva consigliera”.

La prospettiva di un grande partito repubblicano sullo stile americano: come si concilia con le alleanze sovraniste internazionali di Salvini e Meloni?

“Stiamo esaminando la proposta di Salvini così come altre, vedremo… Una fusione a freddo sarebbe certamente un errore, guardare al futuro e pensare per il 2023 ad un grande partito tipo quello Repubblicano negli Stati Uniti allora diventerebbe un grande progetto politico”, dice Tajani. Ma il numero due azzurro non spiega come sia possibile mettere insieme la (residua) cultura liberale di Forza Italia con le pulsioni sovraniste di Salvini e Meloni, rafforzate anche dalle alleanze sovraniste in Europa.

“Mettere insieme i voti di FI, Lega e FDI in una sorta di cocktail non ha alcun significato”, insiste l’ex presidente del Parlamento europeo. “Se invece c’è una strategia, una visione allora diventa un messaggio che si dà agli italiani per credere in un Italia ben governata nei prossimi anni. Le prossime elezioni noi le vinceremo, ma il punto è in che maniera governeremo, con quale formula, come faremo contare l’Italia nel mondo”.

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