“Sono nullatenente”, sostiene Fedez, ma risulta difficile credergli dato che, assieme alla moglie influencer, ostenta uno stile di vita lussuoso e glamour: sovente sfociando nella pacchianeria, ma questo è un altro discorso. Ora, proprio a partire da questa frase, è scattato l’esposto del Codacons alla Guardia di Finanza. Dopo le grane giudiziarie di Chiara Ferragni, dunque ora tocca a lui. Vediamo cosa sta succedendo. (Continua a leggere dopo la foto)
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Cosa è successo
Il resto della frase era: “È tutto intestato alle mie società”. Tale precisazione fa comprendere meglio e spiega la situazione. Sicché il Codacons, la più importante federazione dei consumatori, ha messo Federico Lucia – il vero nome del rapper – nel suo mirino. L’ammissione di non possedere nulla, se non intestato alle sue società, è stata rilasciata durante un’udienza telematica, nel corso di un processo per diffamazione contro il Codacons stesso. Eravamo nel 2020, in piena epoca Covid, ecco il motivo della audizione telematica. Tra giri in Lamborghini e storie Instagram dall’appartamento di CityLife, “ha abituato i suoi followers a uno stile di vita decisamente agiato”, non manca di sottolineare la Repubblica. Il 12 febbraio scorso, tuttavia, il Tribunale di Milano ha deciso l’archiviazione. Ma Codacons non si è arresa e il suo presidente, Carlo Rienzi, ha immediatamente prodotto l’esposto alle Fiamme gialle, chiedendo “di fare luce sulle società riconducibili al rapper”, e in particolare sulle diverse modifiche che sono state apportate agli asset societari negli ultimi anni. Codacons ha anche commissionato una relazione tecnica a un esperto di diritto societario. Al centro dell’esposto ci sono “atti notarili e dai flussi finanziari”, “istituti come fusioni inverse e scissioni non proporzionali e asimmetriche”, o ancora “una fitta trama di rapporti di affari con nuovi soggetti che delinea l’allegata ricostruzione e rappresenta un salto di qualità, in termini strategici”. (Continua a leggere dopo la foto)
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Un periodaccio per i “Ferragnez”
Anche la denuncia archiviata a Milano riguardava una raccolta fondi, ma non una di quelle che già hanno inguaiato Chiara Ferragni: Fedez e la moglie “imprenditrice digitale”, infatti, avevano promosso una raccolta per la costruzione di un reparto di terapia intensiva al San Raffaele di Milano durante la pandemia. E, quando il Codacons aveva criticato le raccolte fondi ingannevoli, il cantante si era lamentato, asserendo che proprio l’associazione ostacolasse le raccolte fondi private. Dopo lo scandalo dei pandori, con poca fantasia ribattezzato “Pandorogate”, Chiara Ferragni si trova implicata in altre vicende giudiziarie: è indagata per truffa aggravata anche in merito alle uova di Pasqua “griffate” e alla bambola Trudi contro il bullismo. mentre alcun aziende, come la Safilo, produttrice di occhiali, stanno cancellando contratti pubblicitari e collaborazioni a vario titolo.
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