“Giù le mani dai bambini di Bibbiano”, e poi le indagini per festini con le minorenni a base di droga e sesso. Luca Cavazza, candidato per la Lega alle scorse regionali in Emilia Romagna, si trova ora ai domiciliari per l’inchiesta sui festini a “Villa inferno” condotta dal nucleo operativo dei carabinieri di Bologna Centro. L’accusa è di induzione alla prostituzione e reati in materia di stupefacenti. L’indagine è partita dalla denuncia di una madre che aveva visto alcuni video sul cellulare della figlia, e ha portato a sette misure cautelari di vario tipo.
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Luca Cavazza, chi è il ragazzo indagato per l’indagine sui festini a “Villa inferno”
Luca Cavazza è conosciuto per aver participato alle ultime elezioni regionali in Emilia Romagna al fianco della candidata Lucia Borgonzoni. Stando a quanto dichiarato dal partito, però, non è iscritto alla Lega. Cavazza si era fatto fotografare con alla spalle lo slogan utilizzato dalla Lega per racimolare voti, l’ormai famoso “Giù le mani dai Bambini!”, e per questo oggi la notizia dell’indagine ha creato ancora più clamore. Agente immobiliare, tifoso della Virtus Bologna, era già conosciuto nel mondo della politica per aver preso parte alle elezioni comunali bolognesi del 2016, in quota Forza Italia. Anche in quell’occasione, Cavazza aveva fatto parlare di sè. Dopo aver visitato la tomba di Mussolini, infatti, scrisse su Facebook: “Tutto quello che fu fatto non potrà essere cancellato. A noi!”.
Non ci volle molto per fargli fare un passo indietro, e a tentare di abbozzare una giustificazione: “Non ti nego che per me Mussolini ha fatto delle cose buone, nel Ventennio. Ma quella era solo una visita in un luogo storico, ne ho approfittato in una giornata di cattivo tempo al mare. Mi piacerebbe pure andare a visitare i campi di concentramento, ad esempio. Così come c’è chi invece inneggia a Che Guevara e se lo tatua pure…”, aveva dichiarato. Ora Cavazza si trova ai domiciliari con l’accusa di induzione alla prostituzione e reati in materia di stupefacenti. Ma non è il solo coinvolto nell’inchiesta: con lui anche un imprenditore che è stato portato direttamente in carcere, poi un avvocato, un ristoratore e altri professionisti, per cui sono state previste però delle misure più lievi.
Festini a “Villa inferno”, sette persone indagate
Cosa succedeva a “Villa Inferno”? Tutta è iniziato con la preoccupazione di una madre. Era fine febbraio, e allarmata dai continui allontanamenti della figlia e dalla paura che avesse iniziato a utilizzare delle droghe, la donna si è presentata dai Carabinieri. Lì ha denunciato il fatto che la ragazza, la sera prima, non fosse rientrata in casa. A quel punto sono partite le indagini. Tramite le ricerche, i carabinieri hanno scoperto che nella villa dell’imprenditore Bacci venivano organizzati dei festini, a cui partecipavano anche delle minorenni. E dove, a quanto raccontato, si consumava anche della cocaina. E’ stata allora la ragazza la prima a spiegare quanto accadeva in quella casa.
Stando alle sue parole, la giovane era stata avvicinata proprio da Luca Cavazza, incaricato dagli altri di portare le ragazze ai festini di “Villa inferno”. Ma non solo: la ragazza ha parlato anche di soldi e droga in cambio di sesso. In tutto sono sette gli indagati. Per Luca Cavazza e Fabio Cresi, un 47enne di Cesena, sono scattati i domiciliari. Davide Bacci invece è stato arrestato, mentre per altre quattro persone è stato disposto l’obbligo di firma. Le accuse sono induzione e sfruttamento della prostituzione minorile, detenzione illecita di stupefacenti.
Il racconto della 17enne: “Mi usava per avere la cocaina”
“Nel 2019, ho cominciato a frequentare assiduamente la curva della Virtus Basket al Paladozza”, ha raccontato la giovane. “Nell’ambiente della Virtus sono stata incuriosita dalla leadership di Cavazza, personaggio noto che coordina il tifo con il megafono. Proprio Luca, una sera di ottobre, mi ha convinta a seguirlo a casa di alcuni tifosi della Virtus, in particolare ricordo il nome del proprietario che si chiamava Bacci che aveva una casa molto bella fra Pianoro e Rastignano”.
Stando ai racconti, pare che Cavazza non abbia mai nascosto alla giovane l’obiettivo di queste feste: “Arrivati a casa di Bacci, io avevo già appreso da Cavazza che ci saremo fatti una ‘fattanza’, cioè Bacci ci avrebbe dato della coca. Infatti a casa di Bacci io ho visto che c’erano una decina di persone tra ragazzi e ragazze che stavano pippando”. Dopo quell’occasione, ce ne sono state altre. E sembra che Cavazza, in cambio, ricevesse della droga. “Mi usava per accedere a delle feste dove si sarebbe consumata coca, per assumerne lui gratuitamente e poi offrire a me per attività sessuali di gruppo. Io accettavo perché volevo la coca“.
L’imprenditore fece circolare un video della ragazza
Poi è emerso un video. Un filmato che, a quanto pare, gli stessi partecipanti hanno fatto girare. Quando la ragazza scopre del filmato, decide di allontanarsi e di interrompere tutti i rapporti con l’imprenditore Bacci. Durante la deposizione, la ragazza ha inoltre raccontato di un’occasione in cui è rimasta per tre giorni consecutivi a casa di uno degli indagati. Lì hanno consumato della cocaina, e si è prestata a “fare giochi sessuali” con un’altra donna per il “piacere visivo” dell’uomo che era presente con loro. “In quei tre giorni non ho mai avuto rapporti sessuali con lui”, ha poi specificato.
Alcuni mesi dopo, a maggio, la giovane ha raccontato anche di un altro episodio avvenuto nella “Villa Inferno”. Quella volta ha avuto un rapporto con una ragazza di circa 29 anni: “Ad un certo punto Bacci, seguito da alcuni amici, si è avvicinato alla stanza e ricordo che ha incominciato a filmarci“. La stessa sera, poi, “a casa sua, dopo che mi aveva filmata, l’ho seguito insieme ad altri in sauna e lì ricordo di aver avuto un rapporto sessuale con lui che non sono riuscita a negare anche perché ero in casa sua, dove avevo assunto gratuitamente parecchia coca”.
Successivamente ha scoperto che Bacci aveva fatto “circolare i video”, e per questo ha deciso di allentare i rapporti. Le stesse immagini sono arrivate al proprietario della casa in cui la 17enne vive con la madre: “Fu proprio lui ad avvisarmi di fare attenzione perché c’era questo video che circolava. Bacci non mi ha mai dato completamente dei soldi per l’attività sessuale, ma ricordo di aver ricevuto da lui una somma di denaro a gennaio 2020, soldi che mi servivano per fare le unghie delle mani”, ha infine raccontato. Ora è tutto nelle mani della magistratura. >>Tutte le notizie di UrbanPost