Perché sto con Giuseppe Conte anche se non sono e non sarò mai dei Cinque Stelle? Se lo chiedono in molti in questi giorni, in quella parte d’Italia politica che in questo momento non si sente rappresentata da nessuno in particolare. E se l’è chiesto anche Filippo Rossi, fondatore della Buona Destra, da sempre critico con l’attuale schieramento che vorrebbe (ma non riesce in alcun modo) a rappresentare i valori di una destra moderna e responsabile.
In un breve post su Facebook la spiegazione di Filippo Rossi, che oltre ad essere animatore di questo nuovo movimento politico è anche giornalista di lungo corso. Coglie, Rossi, l’importanza del ruolo di Conte in questo difficile momento. Un ruolo che prescinde da quello istituzionale che comporta pesanti e inevitabili responsabilità: quello di presidente del Consiglio.
“Tutto ciò da cui è nato Giuseppe Conte è lontanissimo da me: l’anti politica, l’uno vale uno, la retorica populista. Tutto. Ma questo abbiamo in questo momento e data la situazione a me sembra il meglio ci potesse accadere. Più politico di tanti politici. Sobrio, serio, pacato. O almeno così appare. E anche l’apparenza è importante soprattutto nei momenti di crisi”, scrive Filippo Rossi. Mi trovo completamente d’accordo con questa lettura. Conte, outsider della politica lanciato nella mischia dal M5S subito dopo le elezioni politiche di marzo 2018, si è dimostrato più navigato di quanto potessimo (tutti) immaginare.
Ma l’immagine non basta certo per guidare un paese. Ne abbiamo infausti e recenti esempi, da destra a sinistra. Ma Conte è certamente molto meglio del vuoto pneumatico della destra a trazione Salvini-Meloni. Nota ancora Rossi: “Certo, per la rinascita servirà di più. Molto di più. Strategia, coraggio, grandi idee. E poi c’è – inutile nasconderlo – il disgusto per un’estrema tutta fuffa e propaganda. Un’estrema destra anti italiana che cerca sempre la polemica, l’accusa, la scorciatoia. In confronto a Salvini e alla Meloni, Conte appare come un grande statista. Non lo è? Certo che non lo è. Ma almeno ci prova. Gli altri due nemmeno quello”.
Già, almeno Conte ci prova ad essere credibile. Più solido lui della sua maggioranza, in particolare della “gamba” che l’ha messo sulla poltrona di premier a Palazzo Chigi. Gli altri, invece, a destra non fanno nulla per abbandonare il populismo più becero. Se ne accorgeranno a emergenza sanitaria finita, quando ci sarà da ricostruire davvero e gli italiani non si accontenteranno di polemiche buttate in caciara, di preghiere e rosari in Tv, di trollate sui Social un giorno sì e l’altro pure.
“Il mio sogno sarebbe una vera unità nazionale. Ma, mi chiedo, si può essere uniti con gente che per un posto di potere in più è pronta ad accoltellarti alle spalle? E qui arriviamo al nodo politico. L’estrema destra populista non è e non sarà mai una seria destra di governo. Che poi è quella che manca oggi in Italia. Ma questa sarà un’altra storia. Sarà una Buona Destra.” Caro Filippo, è anche il nostro sogno.